"iPerché" di Impaginato, risponde Picierno: "Vi spiego cosa farà in Ue e per il sud il mio Pd"


L'eurodeputata uscente, ricandidata, è in Abruzzo per un tour elettorale: "Il virus del sovranismo, del populismo, dell'ultradestra si batte con il coraggio e la coerenza delle parole"


di Francesco De Palo
Categoria: ABRUZZO
30/04/2019 alle ore 16:31



“Il virus del sovranismo, del populismo, dell'ultradestra retrograda si batte con il coraggio e la coerenza delle parole e delle scelte politiche”. Risponde così l'eurodeputata del Pd Pina Picierno, ricandidata nella circoscrizione sud, e impegnata in questi giorni in Abruzzo in campagna elettorale, a chi le chiede come intenderanno i dem uscire dalle urne del prossimo 26 maggio con un risultato non solo positivo ma anche “programmatico”. Ad allietare i piddini c'è la performance spagnola, osserva a Impaginato, ma a patto che la nuova era zingarettiana resti distante e distinta dal M5s. 

Come attuare l'appello di Eugenio Scalfari di domenica scorsa su Repubblica ("ricostruiamo una democrazia italiana ed europea")?

Riportando al centro i cittadini e mettendo la politica al servizio delle loro esigenze. Non con la retorica, la furia e le bugie di Lega e Cinque Stelle e dei sovranisti sparsi per l'Europa. Ma con la buona politica, la buona amministrazione, la valorizzazione dei principi cardine di ogni democrazia: libertà, rispetto, legalità, giustizia sociale.

L'apertura di Delrio alle misure sociali è un segnale inviato al M5s?

No. Noi e il Movimento 5 Stelle siamo e resteremo su due universi paralleli. Hanno sprigionato contro di noi una violenza verbale indegna, istigato vere e proprie campagne di odio che hanno danneggiato soprattutto la qualità della democrazia. E poi ci sono le politiche di questo primo anno, che hanno generato solo maggiore insicurezza economica e sociale. Penso alla legge che mette per strada migliaia di migranti o quella sulla legittima difesa, che si è guadagnata un richiamo dal Presidente della Repubblica. Ma anche il ddl Pillon, che colpevolizza e vuole punire le donne che si separano. Noi siamo alternativi a una forza che sei mesi fa ha detto di aver abolito la povertà, e invece ha portato l'Italia sull'orlo di una nuova crisi economica.

Dalla Spagna che messaggio arriva per l'Italia in vista delle europee?

Che per le forze riformiste, progressiste, democratiche lo spazio è ancora enorme. Che il virus del sovranismo, del populismo, dell'ultradestra retrograda si batte con il coraggio e la coerenza delle parole e delle scelte politiche. La battaglia è dura e lo si è visto anche in Spagna. Ma l'unica alternativa vera alla destra è una sinistra di governo forte, credibile, che non si chiude in se stessa ma che si apre alle forze migliori della società. E poi una sinistra che mette al centro la questione di genere e le donne, che hanno avuto un ruolo di primissimo piano nel fermare una destra neo-machista e di nostalgia franchista.

Quale il decalogo del Pd per il Mezzogiorno?

Prima di tutto occorre bloccare il regionalismo differenziato. È un cavallo di troia che consentirà alle regioni del Nord di avere più soldi e quindi servizi migliori. Di conseguenza un bambino nato in Lombardia avrà una scuola migliore e quindi diritti più forti rispetto a un bambino nato in Campania. Tutto questo è inaccettabile. Poi, più che di un decalogo, parlerei di priorità.

Quali?

Ne vorrei elencare almeno cinque. La prima è che la lotta per la legalità, contro mafie e corruzione deve essere la stella polare di ogni proposta politica. Il Sud non riparte se non si combatte, ogni giorno, chi fa di tutto per tenerlo fermo e attorcigliato su se stesso. La seconda sono il lavoro, gli investimenti, le infrastrutture, gli incentivi alla crescita: bisogna fare di tutto per far sì che investire nel Mezzogiorno sia vantaggioso per chi ha voglia di fare. La terza è la scuola, l'università, la ricerca, da cui parte tutto. La quarta è l'ambiente: la riconversione verde può essere una spinta economica incredibile e il Sud, con il patrimonio ambientale di cui dispone, può diventare un modello da seguire. La quinta è la cultura. Prendiamo l'esempio di Matera: creare condizioni di crescita dal punto di vista della valorizzazione del territorio, della straordinaria tradizione artistica, professionale, enogastronomica del Mezzogiorno potrebbe essere un volano fantastico, sia a livello economico che morale e sociale.

Il caso Ilva è ancora lì che scuote cittadini ed elettori: cosa avreste fatto di diverso rispetto alla mossa del governo?

Di certo non avremmo seguito la strada della propaganda. Ilva è una questione complicata e difficile, e non si può dire che tutto è stato risolto con la bacchetta magica, perché parliamo della salute e della vita di migliaia di persone. In Rete gira un video molto amaro, un professore di Taranto che spiega a un imbarazzatissimo Di Maio che tutto quello che loro hanno raccontato sulle riduzioni di emissioni e di inquinamento semplicemente non è vero. Bisogna marcare a uomo la nuova proprietà, far sì che rispetti interamente l'accordo, sia sul fronte occupazionale che su quello ambientale. Non è un'impresa semplice, ma diventa impossibile se il Ministro competente, Luigi Di Maio, passa il tempo a litigare con Salvini e non a occuparsi del suo dicastero.

Infrastrutture e logistica: alcuni imprenditori si lamentano del fatto che i grandi porti d'Italia si fermano ad Ancona. Come invertire il trend?

Rendendo attrattivi i porti del Mezzogiorno, a partire da quello di Ortona. Il che significa investire sull'internazionalizzazione, sulle infrastrutture di terra, come la messa in sicurezza straordinaria delle autostrade A24 e A25 e la creazione di reti di trasporto veloce su terra. Solo così il Sud potrà stare nel posto in cui merita di stare, vista la sua posizione strategica in mezzo al Mediterraneo: al centro della rete dei corridoi trans-europei. Ciò che non capisce questo governo, o che fa finta di non capire, è che il Mezzogiorno non necessita di nuove forme di assistenzialismo da quattro soldi, ma di un serio piano industriale, in cui la dimensione della logistica potrebbe giocare un ruolo essenziale.

 

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