"iPerché" di Impaginato - Cari sovranisti italiani, vi scrivo: la Patria secondo il greco Synadinos


Parla l'eurodeputato "padre" del movimento Patriotic Radical Union (PAT.RI.E.).


di Francesco De Palo
Categoria: ABRUZZO
27/09/2018 alle ore 07:26

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Unire i movimenti patriottici in una unica grande famiglia, mettere l'interesse nazionale non certamente al di sotto degli altri, lavorare affinché le politiche Ue portino davvero prosperità ai popoli e non sgradevoli imposizioni, migliorare le politiche migratorie senza ipocrita retorica.

Questo e altro al centro dell'incontro con l'eurodeputato greco Eleftherios Synadinos, ufficiale dell'esercito in pensione che ha comandato le forze speciali dell'esercito greco. Ha servito in una varietà di posizioni negli organismi di coordinamento della Nato e nelle forze greche contrarie all'invasione turca di Cipro.

Eletto all'Europarlamento nel 2014 con Alba dorata, lo scorso anno ne è uscito fondando il movimento Patrie (Patriotic Radical Union).

D. L'austriaco Kurz propone più uomini per Frontex: può bastare per risolvere l'emergenza migranti?

R. Ogni nazione è responsabile per il controllo e la gestione delle proprie frontiere. Ma ovviamente è normale che ci siano anche collaborazioni fra i paesi. Il cancelliere Kurz naturalmente sostiene quello che fa bene al suo paese. Forse il rinforzo di Frontex, con più personale e un miglioramento per quanto riguarda il suo lavoro, avrà dei risultati più evidenti nei controlli delle strade dell’immigrazione. Ma le ragioni che creano questa immigrazione sono altre. Soprattutto serve agli Stati dell'Europa centrale consapevoli che il governo ellenico non è capace di garantire la sicurezza delle frontiere.

D. Il problema è un altro allora?

R. Frontex potrà anche raggiungere qualche risultato contro l'immigrazione ma questo, come ho detto, seve solo per discorsi politici e per una retorica dei politici dei paesi dell'Europa. Ma questa scelta non sarebbe mai stata presa in un paese come la Grecia se vi fosse stato un governo patriottico, perché la prima cosa che farebbe un governo del genere sarebbe di impiegare le forze armate per controllare le frontiere e quindi garantire anche la sovranità dello Stato. Con questo sistema Frontex non servirebbe più in Grecia. Per cui le proposte del cancelliere Kurz non ci sarebbe neanche il bisogno di esaminarle se in Grecia ci fossero strutture statali e un governo responsabile per garantire i diritti e la sicurezza del popolo. In tale situazione nessun altro avrebbe il diritto di fare proposte che travalicano il rispetto e l’indipedenza di un paese sovrano come la Grecia.

D. In Siria la guerra non sembra avere fine, ora anche la Libia torna destabilizzata: in cosa è mancata l'Ue?

R. L'Ue non ha perso il controllo, solo perché non lo ha mai avuto. Qualsiasi potere dell'Ue solitamente si esprime con misure economiche, giuridiche e diplomatiche che si mobilitano tramite i singoli stati membri. Ma in Libia e in Siria si coinvolgono soprattutto poteri militari come Usa e Russia. Ma ovviamente le ragioni vere della situazione caotica e della guerra sono di natura geopolitica con l’Europa assente.

Si vede ogni giorno: l’unica cosa che fa l'Ue è applicare una politica di tirannia agli stati membri, anziché fare politica estera e influenzare la scena mondiale. La cosidddetta «capacità dell'Ue» di attrarre e convincere è una maschera falsa, un'azione di teatro proposta ai cittadini europei per coprire la sua assenza dalla scena mondiale.

La verità è che l'Ue è stata fondata come una unione economica, per la migliore collaborazione degli stati, ma durante la sua evoluzione si è mostrata molto diversa: nonostante i grandiosi e ambiziosi obiettivi ha avuto un comportamento arrogante, gestito da una classe politica lontana dai problemi dei popoli.

Inoltre è necessario un potere duro in questo mondo instabile, gestito esclusivamente dagli Stati con uso dissuasivo ed effettivo contro coloro che sono disposti a ricorrere alla violenza per terrorizzare i cittadini o per smantellare le strutture statali. Ciò indica che il futuro dell’Unione, una unione senza patrie, guidata dalla globalizzazione che porta alla decadenza e alla distruzione dei popoli. L’ora della verità è arrivata.

D. Da Berlino potrebbero giungere in Grecia 2000 migranti da ricollocare negli hotspot greci, scrive la stampa tedesca: è così?

R. I giornali tedeschi non scrivono tutta la verità. Gli immigrati che vogliono rispedire in Grecia sono molti di più, perché la firma di Tsipras impegna la Grecia a ricevere un grandissimo numero di immigrati. Naturalmente questo tipo di accordi bilaterali possono cambiare. E'stato un dono da parte di Tsipras al governo tedesco per aiutare loro a risolvere i loro problemi. Non lo avrebbe mai fatto un governo nazionale che lavorera per gli interessi del proprio popolo. E'altrettanto chiaro che il governo di sinistra greco vuole servire tutti tranne il suo popolo, e cosi ha aperto un porta mettendo il cavalo di Troia dentro la Grecia contro gli interessi del paese.

La domanda che andrebbe posta è: a chi conviene questa situazione? Di chi sono gli interessi che Tsipras favorisce? Ma la riposta e se possibile anche più chiara. Esclusivamente l'interesse politico e la sopravvivenza del governo tedesco e della Merkel personalmente, e anche quello di Tsipras. Quello pero che Tsipras non capisce è che se continua a fare dei favori a Berlino, loro gli daranno sempre del bravo ma ma il gioco di scambio non ha un rapporto reciproco di rispetto. Il governo greco partecipa al gioco d’azzardo ma non come giocatore.

D. Intanto a Lesbos l'hotspot di Moria è al collasso: in cosa ha sbagliato Tsipras?

R. Lo sbaglio più grande è che dimentica chi deve servire, e parlo del popolo, e mostra una politica falsa e pericolosa. Non ascolta la volontà del popolo e lascia gli immigrati agire in Grecia. Semplicemente si tratta di una politica delle frontiere aperte che lui serve con fanatismo.

Personalmente sono per un'Europa dove lo stato di diritto, l'ordine pubblico e la sicurezza siano rispettati senza eccezioni, dove le nazioni abbiano un profondo rispetto della loro cultura ma anche per le identità degli altri. Tutto questo ha un risultato: che tutte le Nazioni d'Europa possono collaborare contro i nemici comuni.

Purtroppo il pericolo in Grecia viene dall'interno e Tsipras ha mostrato di avere un ruolo patetico contro i gravi problemi del paese, e lascia tutto in sospeso sperando che il tempo porti soluzioni. Ma è anche indifferente a quelli che creano problemi nelle nostre isole, e cercano di approfittare la sovranità della nostra terra. Su questo tema lui non troverà né sostenitori né compici. Davanti a lui troverà tutti coloro che sono contro la vendita della mia patria e il tradimento delle idee e delle speranze del popolo greco.

D. Perché ha fondato un nuovo partito e con quali obiettivi?

R. Ho sempre detto e ripeterò sempre che il mio obiettivo è la più ampia e possibile cooperazione delle forze patriottiche, come membri uguali con un obiettivo nazionale, ovvero scendere in campo alle prossime elezioni. Con integrità morale, onestà, con metodo, con la partecipazione disinteressata, con il dovuto rispetto per la legalità. E' finalmente giunto il momento di gridare «l’unione fa la forza», così tutte le voci patriotiche divise in diversi parti, possono partecipare e esprimere le loro idee e servire i popolo greco, ma soprattutto poter fare risultato e soddisfare le aspettative di questo popolo.

E'ovvio che la fondazione di questo progetto politico coinvolgerà anche altri movimenti e partiti con le stesse regole al livello istituzionale. La scomposizione dell’area patriottica ha fatto il gioco di coloro che non vogliono che la Grecia diventi forte e sovrana, quelli che non vogliono un governo forte e responsabile e sono contro i sentimenti patriottici dei Greci. Ma se questa area riuscirà a unire tutte le forze patriottiche per creare una Grecia degna di servire il popolo, beh sarà la cosa più importante per creare prosperità al paese.

Per la salvezza della Grecia, per avere una Grecia moderna e degna della sua pesante storia e per consentire ai Greci di riconquistare la loro dignità, ocorrono dei cambiamenti fondamentali. Una unità programmatica diretta, una cooperazione politica delle forze patriottiche con una presenza Panellenica.

D. Le prossime elezioni europee segneranno probabilmente lo spartiacque tra sovranisti e globalisti: da che parte si colloca e con quali motivazioni?

R. Sono un patriota e come tale faro tutto ciò che farà bene agli interessi del mio paese e ai desideri del mio popolo. Ritengo l'Ue ormai lontana dai suoi principi iniziali. Dignità umana, libertà, uguaglianza e democrazia. Sostengo sempre la cooperazione e i partenariati transnazionali che favoriscono la mia patria. Sottolineo che nessun paese può sopravvivere isolato e lontano dalla comunità internazionale senza conseguenze, e nessuna ideologia non può giustificare l'allontanamento dalla collaborazione tra i partner. Tuttavia l’attuale sfruttamento sottomesso dagli usurai internazionali è lontano dalla legittima partecipazione che si basa su quel reciproco rispetto che miri davvero alla prosperità della famiglia europea, affrontando le sfide comuni e le minace esterne.

 

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