Non si ferma la politica abruzzese dei tagli di nastro. Un parcheggio interrato a Roccaraso, un centro visite sul Gran Sasso, una scuola calcio a Lettomanoppello, passando per il finanziamento di 10 milioni per 10 interventi contro i fenomeni collegati al dissesto idrogeologico nei Comuni montani selezionati secondo criteri di priorità.
Insomma, a dare uno sguardo alle bacheche di facebook e a un paio di portali a metà strada tra il pubblicitario e l'elettorale, sembra che l'Abruzzo sia diventata la nuova California. Poi si apre la porta di casa e si vede la vita reale di cittadini e imprese.
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E si scopre che il turismo sta vivendo un stagione difficilissima, con i numeri di luglio assai negativi; che l'ombra degli incendi del Morrone è ancora presente nell'immaginario collettivo accanto al pasticcio organizzativo di Rigopiano che ha mediaticamente segnato il territorio e le istituzioni regionali.
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E ancora, il Ponte del Salinello su cui si attende l'esito del sopralluogo da parte di Autostrade, il no ideologico al gas di movimenti e pseudo-conservatori, il mare di Pescara un giorno buono per fare un bagno e il giorno dopo no, con il corollario della giunta regionale che si è messa in testa di denunciare Giorgia Meloni per la vicenda Mattarella-Savona, non specificando chi pagherà le spese.
Insomma, non si ferma la politica abruzzese delle inaugurazioni, che però intendono celare le deficienze che la politica non sana.
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Tutti sanno che a breve si voterà, quindi, come ripetono i capannelli di cittadini e imprenditori da Teramo alla Marsica, dal chietino alla Majella, nessuno si aspetta certamente la luna.
Ma almeno qualche stella, sì.
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