Verso le regionali: attenzione a non dimenticare i territori...


In attesa del nome "deciso" a Roma perché non si ascoltano le pulsioni delle realtà abruzzesi?


di Leone Protomastro
Categoria: ABRUZZO
03/10/2018 alle ore 09:51

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No, non è vero che alla fine nella partita su nomine e candidature nelle regioni l'Abruzzo sia l'ultima ruota del carro. Fuorviante pensarlo non fosse altro perché, con 3 miliardi di euro da gestire, in questo momento c'è davvero poco da minimizzare.

Il centrodestra di Palazzo Grazioli ha fatto le sue valutazioni, certamente da rispettare, ma sulle quali sarebbe utile aprire un dibattito: costruttivo e franco. E indicare prospettive e, perché no, deviazioni (per non finire fuori strada).

In attesa che venga ufficializzato il nome del prescelto, se un buon quadro o un volto della società civile, sarebbe buona cosa ascoltare i territori.

Che significa? Interpellarli su esigenze e tensioni. Sondarne gli umori, far capire loro che no, nessuno vuole perdere tempo con veti e controveti, con fughe in avanti e bluff, con condicio sine qua non o con piccinerie (che poi condizionano il destino di un milione di cittadini).

Basterebbe andare in giro per associazioni e imprese, per atenei e scuole, per parchi pubblici e fabbriche (le poche che restano aperte in Abruzzo) per far partecipare davvero chi dovrà mettere la crocetta su quella scheda.

Ed evitare di farlo sentire come quel passacarte a cui si chiede solo una meccanica sigla di adesione.

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