Un “viaggio itinerante” alla scoperta di Rete Adriatica, il progetto targato Snam che punta strategicamente a trasportare il gas naturale sulle dorsali della rete nazionale e in seguito distribuirlo nelle reti regionali, con una rivoluzione anche energetica rispetto all'utilizzo del gasolio così come si fa senza problema in Giappone e California, le aree più sismiche al mondo.
In Abruzzo molte proteste però, al pari di quelle organizzate in Salento contro il gasdotto Tap finanche con bimbi usati per impedire l'accesso ai cantieri, sembrano essere guidate più da un certo terrorismo mediatico che da osservazioni di merito. Ecco una geografia a puntate del progetto, rapportato a costi e benefici.
PERCHE' SI' GAS
La premessa utile a comporre un quadro di insieme è che il gas naturale rappresenta il futuro energetico: perché è meno inquinante rispetto al gasolio, emette meno veleni e quindi ha un minore impatto sull'ambiente e sui cittadini. L'impianto di compressione di Sulmona ha l'obiettivo di far viaggiare il gas su “strada” nazionale e regionale. Sarà in grado anche di intercettare il gas dai cosiddetti punti di entrata da sud, circa 25 milioni di metri cubi standard al giorno, oltre che i quantitativi giornalieri aggiuntivi previsti per il campo di stoccaggio Stogit di Fiume Treste nei pressi di Cupello (Ch) che, per volumi di stoccaggio e capacità di punta, è il primo in Italia.
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Da Sulmona transitano anche i gasdotti appartenenti al Transmed, per cui il sito è il frutto non del caso ma di una ponderata configurazione tecnica del tracciato sommata ai calcoli idraulici di assetto della rete. In questo modo sarà possibile migliorare le reti regionali esistenti e aumentare la flessibilità e l’affidabilità del sistema locale di trasporto.
Il risultato? Cittadini e imprese potranno godere di una maggiore disponibilità di gas metano in sostituzione dei tradizionali combustibili fossili, maggiormente inquinanti rispetto al gas naturale. Il ministero dello sviluppo economico ha dato il via libera con Decreto lo scorso 7 marzo.
VANTAGGI
Nel nostro paese la rete di trasporto Snam porta in grembo già 20 impianti su tutto il territorio nazionale: si tratta di siti di stoccaggio del gas e centrali di compressione attivi, sicuri, a basso impatto che non sono stati interessati né danneggiati da alcuno dei terremoti verificatisi in Italia. L'impianto di Sulmona sarà sviluppato su un totale di 12 ettari, con 8 ettari destinati a verde e 4 caratterizzati da impianti fuori terra.
Il rispetto dell'ambiente è un altro punto di forza: secondo i maggiori enti di ricerca ambientale italiani e stranieri le emissioni di polveri degli impianti di compressione sono pari a zero o talmente trascurabili da essere considerate di nessun impatto per la salute di uomini e ambiente circostante. Lo dimostrano i dati tecnici delle turbine: quelle a gas sono dotate di bruciatori a basse emissioni del tipo Dry Low NOx (DLN), in pratica le migliori presenti sul mercato internazionale.
Si tratta di una particolare turbina che circa i livelli di qualità dell’aria presenta concentrazioni al suolo 25 volte inferiori per NOx (ossidi di azoto) e 100 volte inferiori per CO (monossido di carbonio) prescritti dalla norma vigente.
COSA E' SNAM
Snam, la principale utility regolata del gas in Europa, nasce nel 1941 come Società Nazionale Metanodotti e da oltre 75 anni realizza e gestisce infrastrutture sostenibili e tecnologicamente avanzate. Non solo è attiva nel nostro Paese, ma anche in altri come Austria (TAG e GCA), Francia (Teréga) e Regno Unito (Interconnector UK). È inoltre tra i principali azionisti di TAP (Trans Adriatic Pipeline) ed è la società maggiormente coinvolta nei progetti per la realizzazione dell’Energy Union.
Si tratta di un'eccellenza italiana, come dimostra il primato europeo per estensione della rete di trasporto (oltre 32.500 km in Italia, circa 40.000 con le partecipate internazionali) e capacità di stoccaggio di gas naturale (16,7 miliardi di metri cubi in Italia, circa 20 miliardi con le partecipate internazionali).
SICUREZZA VS PROPAGANDA
Una delle criticità sottolineate dai contestatori del gasdotto di Sulmona è che l'opera in questione si trova ad attraversare un territorio che negli ultimi anni è stato caratterizzato da eventi sismici. Va in proposito ricordato che proprio in occasione dei terremoti verificatisi in Italia negli ultimi 40 anni le opere non hanno subito danni e non ci sono mai state interruzioni delle forniture. Tanto in Friuli quanto in Irpinia, passando per Abruzzo ed Emilia. Il motivo?
Le opere rispettano il vademecum contenuto nelle Norme Tecniche di Costruzione del 2008, che elencano perimetro e modalità dell'infrastruttura rispetto alla risposta sismica locale italiana, ovvero la geometria delle tubazioni, la resistenza della condotta interrata e le peculiarità delle cosiddette trincee di posa.
Per avere un'idea di merito, è utile sapere che tali tubazioni sono state interrate nele zone più sismiche al mondo, come California e Giappone. Perché solo qui fanno così paura?
(Continua. Fine prima puntata)
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