Perché le dimissioni di Biondi sono un rito da prima Repubblica


Cosa c'è realmente dietro questo atto? Dopotutto la "nuova" politica non appare così distante dalla vecchia


di Leonardo De Santis
Categoria: ABRUZZO
18/03/2019 alle ore 09:54



Le dimissioni del sindaco Pierluigi Biondi non sono altro che la conseguenza di mesi di incomprensioni e di scontri all’interno della maggioranza di centrodestra, che ha portato alla paralisi l’attività amministrativa. Il sindaco ha motivato e giustificato le dimissioni con la mancanza dei 10 milioni promessi dal Governo per coprire i maggiori costi del terremoto, ma il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Vito Crimi lo ha prontamente smentito affermando che il decreto di concessione era pronto e che aveva informato di questo lo stesso sindaco prima che rassegnasse le dimissioni.

È evidente come alle promesse elettorali non siano seguiti i fatti e che l’inesperienza di tanti nuovi amministratori abbia impedito un’azione comunale incisiva e completa. Infatti dopo quasi 2 anni dalle elezioni del 2017 la ricostruzione pubblica risulta ferma, il progetto C.a.s.e. è fuori controllo e l’indebitamento aumenta. Come se non bastasse, la ricostruzione privata è di molto rallentata, con un tiraggio di pochi milioni al mese rispetto ai circa 600 degli anni passati.

Il cambiamento tanto promesso, motivato anche dall’entusiasmo della gioventù, non si è visto ed anzi al contrario sono tornate di moda le pratiche da prima Repubblica: scontri sulle poltrone, minacce e ricatti sotto traccia, dimenticando l’interesse generale della collettività ed i bisogni della città, ancora ferita e afflitta da uno spopolamento galoppante.

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Pierluigi Biondi viene percepito come un Sindaco ostaggio dei partiti e ulteriormente condizionato dalle ambizioni di alcuni assessori amici, come Emanuele Imprudente e Guido Liris, che hanno utilizzato il loro ruolo più per arrivare in Regione che per prendersi cura della città.

Ora il sindaco sentirà i partiti della sua maggioranza e troverà (o meglio, subirà) una soluzione per la nuova Giunta, considerato che ben pochi consiglieri, se non nessuno, vorranno tornare al voto con il forte rischio di non essere rieletti.

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In queste ore si sono già mosse le diplomazie ai vari livelli con inviti al sindaco a ritirare le dimissioni. Ha cominciato il Presidente della Regione Marco Marsilio, poi si sono fatti sentire diversi sindaci del territorio e, soprattutto la Lega ha precisato in conferenza stampa di comprendere il gesto di Biondi e di non pretendere altri ruoli oltre alla conferma delle due ghiotte postazioni da Assessore.

Insomma, sta per terminare il teatrino d’altri tempi e sta per prendere forma la nuova giunta comunale, con il ritiro a breve delle dimissioni del sindaco. I tanti problemi irrisolti della città dovrebbero consigliare tutti, a cominciare dal primo cittadino, di rimboccarsi le maniche e di riprendere con massima serietà l’attività amministrativa con un esecutivo di alto profilo e con un impegno totale e costante al servizio dei cittadini.

 

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