Savona fa i conti a Parigi e Moscovici attacca sulla manovra


Il commissario Ue: "In Italia governo euroscettico e xenofobo. Come gli ungheresi stanno cercando di sbarazzarsi degli obblighi europei"


di Lucia Rossini
Categoria: ABRUZZO
03/10/2018 alle ore 17:19

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Con un intervento su Italia Oggi, il ministro degli affari europei Paolo Savona, mette nero su bianco i conti italiani, quelli degli altri paesi e la situazione generale dell'eurozona. 

Punta il dito su Parigi ("Vive al di sopra delle proprie risorse") e poco dopo ecco la reazione del francese Pierre Moscovici, commissario europeo alle finanze che definisce il governo di Roma xenofobo e euroscettico (dopo le parole di Borghi sul ritorno alla lira).

Ma andiamo con ordine. Savona scrive: “La Francia, unica nei principali paesi dell’euroarea, ha un disavanzo estero di parte corrente che è dell’1,1% del pil, seguita solo dalla Grecia con l’1,2%. Vive cioè al di sopra delle proprie risorse. Il suo deficit di bilancio pubblico è del 2,4%, a livello di quello preventivato per il 2019 dall’Italia, attualmente al 2%".

E sull'Italia osserva: “Ha un avanzo di parte corrente sull’estero del 2,5%, vive cioè al di sotto delle sue risorse, e ha un 2% per cento di deficit pubblico. Deve quindi espandere la domanda interna anche scavando fosse o costruendo piramidi. Intende invece affrontare la sua crisi di crescita con investimenti e spese correnti".

Moscovici replica, non direttamente, ma entrando nel merito delle polemiche sul def. “Come gli ungheresi anche gli italiani hanno optato per un governo decisamente euroscettico e xenofobo che, sulle questioni migratorie e di bilancio, sta cercando di sbarazzarsi degli obblighi europei".

E sulle precisazioni del ministro Tria aggiunge: “La manovra rivista? Un buon segnale, dimostra che le autorità italiane ascoltano le preoccupazioni e le osservazioni dei partner, tra cui la Commissione europea. Poi bisognerà conoscere i dettagli e giudicare il budget 2019 per ciò che è. Faremo rispettare le regole e una crisi tra Bruxelles e l'Italia sarebbe assurda”.

Ma Savona chiosa: “È giunto il momento di decidere chi vuole veramente l’Unione Europea, operando per mantenerla, o chi opera contro, facendo finta di volerla difendere"

 

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