Borghi come Varoufakis: ci serve una moneta nostra


L'affondo del presidente della Commissione bilancio della Camera: "Per risanare dobbiamo avere il controllo della politica monetaria"


di Leone Protomastro
Categoria: ABRUZZO
02/10/2018 alle ore 13:13

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"Per risanare dobbiamo avere il controllo della politica monetaria".

Così il presidente della Commissione bilancio della Camera, Claudio Borghi Aquilini entra di fatto nel merito delle politiche economiche promesse in campagna elettorale dalla Lega e dal M5s.

E mette l'accento sul famoso "piano B" di Paolo Savona, quello pensato per uscire dall'euro e riportare il sistema Italia nella lira, che di fatto è costato all'ex dirigente ciampiano la poltrona di Piazza XX Settembre in favore del prof. Giovanni Tria gradito al Colle e alla Bce.

Dai microfoni di Radio Anch'Io Borghi osserva che il fatto di avere il controllo sui propri mezzi di politica monetaria “è condizione necessaria, ma non sufficiente, per realizzare l'ambizioso ed enorme programma di risanamento”.

E aggiunge che se il governo avesse "voluto andare oggettivamente allo scontro con l'Unione europea per arrivare a questo risultato", avrebbe dichiarato il 3,1% come deficit, non il 2,4.

"In realtà vogliamo semplicemente fare le politiche che in questo momento sono il minimo indispensabile per permettere alla nostra economia di stare un po' meglio".

E poi l'affondo: "Sono straconvinto che l'Italia con una propria moneta risolverebbe gran parte dei propri problemi".

Le reazioni: Bloomberg titola in apertura con lo spettro Italexit, a poche ore dallo scontro tra il governo gialloverde e l'Ue sulla manovra, con Piazza Affari che in due giorni ha reagito nervosamente bruciando quasi 30 miliardi.

Da Bruxelles ecco le parole del vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis: "La Commissione ha introdotto una comunicazione sull'uso della flessibilità, e l'Italia è il Paese che più ne ha beneficiato. Ora, il problema è che le discussioni sulla bozza di manovra vanno in una direzione che sostanzialmente oltrepassa questa flessibilità, e Juncker ha detto che dobbiamo applicare le regole del Patto. Ed è quello che la Commissione è pronta a fare".

Intanto arrivano i primi dettagli relativi al reddito di cittadinanza. Secondo il vicepremier Luigi Di Maio la scelta della tessera elettronica dipende dal fatto "che questi soldi si devono spendere presso gli esercizi commerciali italiani per far crescere l’economia e limitare al massimi le spese fuori dall’Italia, in questo modo avremo un gettito Iva e Pil superiore alle aspettative perche inonderemo le piccole imprese e i commercianti".

 

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