Regionali, assist (tardivo?) della Sclocco a Legnini


L'assessore alle Politiche Sociali si schiera per l'ex numero due del Csm che però...e il Pd pensa di andare senza simbolo


di Paolo Falliro
Categoria: ABRUZZO
02/10/2018 alle ore 15:30

Tag correlati: #abruzzo#legnini#pd#regionali#sclocco

Da molto tempo circolava il nome dell'ormai ex vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, per la poltrona di candidato del centrosinistra alle regionali d'Abruzzo. Ma se fino allo scorso anno il diretto interessato non smentiva, adesso pare che in occasione di alcune cene romane abbia lasciato intendere che no, proprio non se la sente di immolarsi sull'altare dei dalfonsiani (che pensano di andare alle urne senza il simbolo del Pd, zavorrato dai sondaggi implacabili)

In Abruzzo comunque c'è chi prova a fargli cambiare idea, come l'assessore regionale alle Politiche Sociali.

"Le elezioni regionali si avvicinano e le riflessioni e gli insegnamenti degli anni e dei mesi trascorsi ci dicono molte cose su come dovrebbe essere il futuro dell'Abruzzo e sulla direzione che dovremmo prendere – osserva Marinella Sclocco – Legnini possiede lo spessore e il carisma politico per riuscire nel dialogo con la sinistra, per sviluppare un fronte ampio, in grado di parlare alla società e ai cittadini.

E' l'esempio virtuoso che stavamo aspettando: il collante tra gli ideali e il fautore di un nuovo approccio alle esigenze del territorio. Vedo in lui un Presidente operoso e non verboso, l'uomo del territorio al servizio dei cittadini, che sarà capace di combattere e di farlo con audacia, innovazione, carattere, determinazione, fatti, sogni e traguardi. Ma in particolare, sarà capace di fare tutto questo in mezzo e accanto agli abruzzesi."

Un assist che potrebbe non bastare se, come pare, Legnini una decisione già l'avrebbe presa. Il perché è presto detto: se Sara Marcozzi (M5s) veleggia al 30%, già il centrodestra (classicamente inteso) avrà delle difficoltà oggettive, nonostante in Italia la Lega di Salvini sia il primo partito, figurarsi un Pd in caduta libera.

A incidere le dinamiche legate al rebus candidature, al fatto che Fratelli d'Italia non ha ancora deciso il nome (se un quadro dirigenziale o un esponente della società civile), anche se non mancano in queso senso sussurri romani sul fatto che, in caso di prolungata impasse, si potrebbe anche decidere per un rovesciamento totale.

(LEGGI ANCHE: BIONDI SCALPITA, GRANDI MANOVRE A DESTRA)

(LEGGI ANCHE: CIVISMO, TERRITORI ED EUROPA, IL TRIS D'ASSI PER IL CENTRODESTRA)

twitter@ImpaginatoTw