Se non stupisce più sentir parlare di “vini degli abissi” quelli che trascorrono cioè un periodo di affinamento immersi in mare, non stupirà l'idea bizzarra e audace di pensare a dei “vini in quota” che trascorrono cioè l'inverno sulle vette più alte degli Appennini.
Dall'idea di Bruno Carpitella, romano ma abruzzese di adozione, gestore del Bed and Breakfast Scacciapensieri di Colledara, è nato infatti il progetto Vini d'Altura e trova in Abruzzo, proprio sulle cime del Gran Sasso d'Italia, un ambiente favorevole e ideale a questo genere di sperimentazione che sembra stia dando risultati davvero interessanti.
Un quantitativo di oltre 600 bottiglie, di 6 aziende vitivinicole differenti 4 Teramane e 2 Ascolane, sono state portate ad affinare oltre il 2300 mt d'altezza, lasciate a riposare per 6 mesi (dal 3 novembre 2017 al 7 maggio 2018) subendo escursioni termiche che si sono mosse dai -23°C ai +9°C, una pressione di 735 hPa ed ora sono disponibili per l'assaggio per i più curiosi enoappassionati.
Se le caratteristiche di un vino sono condizionate molteplici fattori e da agenti endogeni legati alla maturazione raggiunta per la vendemmia, al terroir, alla scelta di coltura se biologica o non, fino proprio alle modalità di vinificazione, sono anche condizionate in maniera sostaziale dalle condizioni esogene, quindi dalla pressione atmosferica, dalla temperatura e dall'esposizione alla luce del sole, per questo le condizioni estreme del progetto hanno “influenzato” la vita di quelle bottiglie.
Dalle prime degustazioni, che quest'anno hanno avuto come protagonista l'ormai celebre vitigno del Pecorino, sono emerse imporanti evoluzioni e differenze. Infatti mentre per alcune bottiglie si è evidenziata una accelerazione del processo di invecchiamento, in altre si è assistito ad un rallentamento importante del ciclo vitale, che ha lasciato il vino aperto a note più fresche ed acidule.
A solleticare i palati sono però le evoluzioni sui due spumanti, uno di Pecorino e l'altro di Trebbiano che hanno mostrato importanti variazioni al perlage in entrambe le tipologie.
Carpitella si è fatto ispirare in questa avventurosa sperimentazione enologica dall'incontro, avvenuto ormai diversi anni fa, con dei pastori che nella transumanza delle greggi avevano nascosto tra le rocce delle bottiglie di vino, per ritrovarlo a primavera con sentori assolutamente nuovi e gliene avevano offerto parlando del portentoso fenomeno innescato “dall'aria di montagna”.
Dopo alcuni tentativi pionieristici e dopo aver compreso con esattezza quali ambienti fossero migliori al raggiungimento dell'obiettivo, si è partiti con un prima spedizione che ha coinvolto 3 aziende, poi quest'ultimo anno ben 6 (Biagi, Cerulli Spinozzi, San Lorenzo, Strappelli per la provincia di Teramo e San Filippo e Collevite per la provincia di Ascoli Piceno).
Sono previste una serie di degustazioni: la prossima il 6 Luglio 2018 durante la Festa del Vino a Controguerra (TE), altre sono in calendario per il mese di luglio con uno speciale evento-degustazione in quota nei pressi del Ghiacciaio del Calderone.
Tutte le info sono disponibili su: http://www.pendeche.com/vini-d-altura-2018/
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