Nicola D'Auria, ortonese, 53 anni, a capo dell'azienda Dora Sarchese, al secondo mandato come Presidente di Movimento Turismo del Vino Abruzzo, è diventato da qualche mese Presidente di Movimento Turismo del Vino Italia. Dopo la grande festa collettiva di Cantine Aperte 2018 ha fatto il punto su settore e obiettivi.
Quale il bilancio dell'edizione 2018 di Cantine Aperte in Abruzzo?
A detta degli amici vignaioli sparsi per l'Abruzzo è stata una delle migliori edizioni di sempre con un vero e proprio boom di visitatori registrato nella giornata di sabato che storicamente è quella quasi "di preparazione" all'evento. I dati raccolti ad oggi indicano una stima di 50.000 visitatori con aumento percentuale a due cifre sul 2017, sia dei partecipanti da fuori regione (Marche, Molise e Campania su tutti) che per la vendita dei prodotti in cantina.
Quale la condizione del settore enoturistico in Italia? Come si posiziona l'Abruzzo?
Gli ultimi dati presentati al Vinitaly parlano di una crescita del 10% del turismo enogastronomico in Italia nel 2017, il problema però è che questo dato non è assolutamente omogeneo su tutta la penisola con regioni come Toscana, Veneto, Puglia e Sicilia in fortissima crescita ed altre - vedi l'Abruzzo - che arrancano. Uno degli obiettivi del Movimento è proprio quello di rendere il più possibile omogenea l'offerta enoturistica in tutta Italia. In Abruzzo non siamo messi malissimo, e qui entra in gioco il mio ruolo da presidente nazionale, ma c'è tanto da migliorare. Tuttavia nel contesto regionale il lavoro nel campo dell'accoglienza degli amici vignaioli è assolutamente di rilievo.
Quali sono le criticità che andrebbero trasformate in opportunità in Abruzzo? Cosa manca per capitalizzare nel settore enoturistico?
Quest'anno per la prima volta abbiamo organizzato la conferenza stampa di Cantine Aperte alla presenza sia dell'assessore all'agricoltura Pepe sia di quello al Turismo D'Ignazio, il messaggio che volevamo dare era quello che il settore agricolo e quello turistico devono lavorare quotidianamente fianco a fianco perché enogastronomia è il futuro (turistico e non solo) della nostra regione e d'Italia. E' notizia di qualche giorno fa che il Ministro all'Agricoltura Centinaio ha voluto anche la delega al Turismo proprio per questo principio.
In una regione come l'Abruzzo il settore turistico puro è ancora molto giovane e deve capire che le realtà associative del mondo produttivo come la nostra, sono degli interlocutori non solo per chiedere qualche bottiglia di vino, qualche contributo economico ma anche e soprattutto in fase di strutturazione e sviluppo di progetti. Come MTV sono ormai due anni che partecipiamo al PSR misura 3.2 sulla promozione collaborando con realtà importanti del mondo turistico come "Le Rotaie" per il Treno del Vino o "il Cammino di San Tommaso" per l'organizzazione del Cammino dei Vignandanti.
Come le istituzioni e le realtà territoriali possono influire?
Come detto, istituzioni del mondo agricolo e di quello turistico devono collaborare di più per il bene soprattutto delle seconde. Ho qualche vendemmia alle spalle e a memoria non ricordo di un assessorato regionale al turismo "con il portafoglio". Devo dire che l'assessore D'Ignazio ha condiviso con il sottoscritto questa riflessione e siamo già al lavoro per eventi e progetti futuri.
Cosa cambia a seguito della nuova legislazione in ambito enoturistico?
Finalmente c'è una legge italiana in cui è riportata la parola "enoturismo", fino ad ora non c'era, adesso questo ambito è tecnicamente codificato dalle legge ma questo non basta. Ora le istituzioni devono far seguire a questo passo anche una politica di sviluppo seria del settore fatta di pianificazione e investimenti. Si fa enoturismo in Italia da secoli, finalmente però c'è stata volontà di "organizzazione".
Quali sono gli obiettivi per Movimento Turismo del Vino Abruzzo per i prossimi due anni?
Continuare a lavorare nell'ambito della promozione territoriale come abbiamo fatto negli ultimi anni grazie agli eventi nazionali di Calici di Stelle e Cantine Aperte ma anche a quelli regionali del Treno del Vino e del Cammino dei Vignandanti, aumentare il numero dei soci (con 55 associati siamo la seconda associazione di produttori di vino dopo il Consorzio di Tutela). Non ultimo, continuare a vincere qualche partita con "l'Undici DiVino" la squadra di calcio della nostra associazione, che oltre a fare aggregazione nel settore del vino, raccoglie anche fondi per supportare due organizzazioni che si occupano di autismo in Abruzzo. Attività di cui siamo tutti fieri.
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