"Alla Saga va in scena un'operazione squisitamente politica con la quale vengono assegnate poltrone seguendo una logica da Prima Repubblica inserendo veri e propri funzionari di partito".
Così il Consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo che attacca il governatore D'Alfonso: “Ha bloccato di fatto la crescita dell'ente più strategico della Regione Abruzzo, ha gestito la Saga come fosse un circolo privato per amici del Partito Democratico dove in quattro anni si sono succedute ben tre consigli d'amministrazioni con varie nomine e dimissioni senza mai pianificare e programmare una vera e propria operazione di sviluppo e di rilancio dello scalo aeroportuale regionale”.
Secondo Febbo D'Alfonso all'inizio della sua legislatura, nel gennaio 2015, aveva lanciato per la Saga un Consiglio d'Amministrazione tecnico e di alto profilo con Mattoscio Presidente ed invece poi c'è stata lentamente “una vera e propria fuga dei suoi componenti con numerose dimissioni come ad esempio quella dell'imprenditore Valentino Sciotti, del vice presidente Antonello Ricci e del comandante ex pilota Emidio Isidoro”.
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“Oggi è in atto – continua Febbo - un vero e proprio ritorno al passato con la nomina a presidente di un riconoscibile funzionari di partito come Enrico Paolini, ex vice presidente e assessore al turismo della giunta Del Turco, e Antonella Bosco ex presidente della commissione sanità sempre della giunta regionale Del Turco decaduta per inchieste giudiziari e clamorosi arresti. D'Alfonso cerca di far passare Paolini come scelta di alto profilo quando altro non è che una figura di partito provenienti dalla vecchia sinistra, con zero competenze nel settore turistico e aeroportuale. Storiche figure di partito ben riconoscibili come lo sono la Pezzopane, Aimola o Verticelli. Quindi nessuna rivoluzione alla Saga, nessun rilancio, nessuna strategia ma solo una infornata di uomini di fiducia riconducibili alla logica partitica che non hanno nessuna esperienza di turismo. Ricordo come Paolini, da assessore regionale, era semplicemente coordinatore degli assessori regionali al turismo visto che in quel periodo l'Abruzzo era stata scelta per ricoprire quel ruolo. Come del resto altre Regioni rivestivano a rotazione il ruolo di coordinamento per altre deleghe".
"La verità è ben diversa da quella che ci vuol far credere il Presidente D'Alfonso. Dopo quattro anni di centrosinistra – conclude - per l'aeroporto d'Abruzzo siamo tornati alle nomine partitiche mentre lo scalo aeroportuale più importante d'Abruzzo è ancora privo di una strategia vera e credibile di rilancio e di sviluppo. D'altronde dovremmo ricordare questo governo regionale anche per aver privato una Regione come l'Abruzzo di un assessorato strategico e importante come quello alle Politiche del turismo".
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