Meno diesel per tutti. E'la promessa che in questi giorni pre-elettorali sta riscontrando ancora più rilievo circa una materia che, in verità, è oggetto di discussione ormai da tempo.
Il trend generale è il progressivo abbandono delle motorizzazioni a gasolio per virare su altre, alternative e a basso impatto ambientale. Il punto è che la politica, dopo gli annunci, deve anche preoccuparsi di creare le condizioni migliori affinché questo passaggio epocale non gravi sulle spalle dei cittadini, ma segua una evoluzione ordinata e funzionale.
In Germania si sta sollevando la prima questione legata ai courier (mentre altrove come spesso accade si gira la testa dall'altro lato).
Il primo vettore nazionale di consegne a domicilio sta già aumentando i prezzi perché, in prospettiva, deve ammortizzare l'acquisto di nuovi mezzi elettrici che come è noto costano più delle auto a benzina o diesel.
Sempre lì, al di là delle Alpi, si immagina di costituire nelle città un deposito intermedio di pacchi da cui poi le consegne vengano fatte con mezzi low cost, come biciclette o mini trucks elettrici.
E'chiaro che rimane da affrontare il grande nodo relativo alla conversione del classico furgone alla guida elettrica e per una volta l'Italia è avanti. Il gruppo Piaggio ha firmato un accordo con il gruppo cinese Foton per lo sviluppo di un nuovo Porter elettrico, come annunciato dal presidente e amministratore delegato del gruppo Roberto Colaninno. Disporrà di un nuovo motore benzina da 1500cc, in linea con l'Euro 6, o una motorizzazione di alternative fuel, a gas. Il nuovo equipaggiamento sarà disponibile anche per le tre ruote in India.
Ma al di là dello scatto in avanti della casa italiana, nel resto d'Europa è un momento di punti interrogativi, perché di fatto la grossa industria ha un problema non da poco. Saranno necessari diversi anni per armonizzare leggi, decisioni e modalità pratiche legate alla vita quoitidiana di cittadini e imprese. Il servizio pacchi Hermes sta aumentando i suoi prezzi in media del 4,5%.
Significa che, legittimamente, un'azienda corre ai ripari per affrontare una novità significativa ma di contro dall'altro lato della barricata è il consumatore ad essere lasciato solo con il cerino in mano.
Le macchine elettriche anche in Italia iniziano a circolare, ma a prezzi proibitivi. Il Gruppo Otto in Germania sta acquistando solo 1.500 e-van Mercedes anche per via dei costi. C'è chi come Deutsche Post produce la propria auto elettrica mentre a Londra c'è già il new Royal elettrico per la posta.
Un esponente della Spd tedesca chiede allo Stato di contribuire ai costi che dovranno essere sostenuti per il passaggio da un veicolo diesel a un'auto elettrica. Se lo avesse proposto un politico italiano, la stampa tedesca lo avrebbe tacciato di tifare per l'assistenzialismo statale. C'è da giurarci.