Tutti i timori elettorali del Pd abruzzese (non solo a Chieti)


Non bastavano Red a Teramo, Globuli Rossi e il pasticcio di Alba Adriatica a togliere il sonno a D'Alfonso


di Paolo Falliro
Categoria: ABRUZZO
04/10/2017 alle ore 07:58

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Adesso c'è anche Chieti a preoccupare il piddì abruzzese a trazione dalfonsiana. Se è sceso in campo addirittura il segretario regionale Marco Rapino, a seguito della lettera scritta dai dirigenti teatini, significa che le analisi su flussi e intenzioni di voto stanno lasciando il campo ai timori su strategie e manovre squisitamente politiche.

Per cui dopo la nascita della componente Red a Teramo, di Globuli Rossi (in velata polemica con la poca sinistra nel partito del governatore), dopo il caso di Alba Adriatica il cui dirigente locale è scivolato su un post razzista, e dopo gli attacchi dall'Aquila, ecco che il Partito Democratico abruzzese, per usare le parole di Rapino, “si avvia ad affrontare la delicata fase congressuale e in vista di questo importante appuntamento, dove a tenere banco saranno le idee e il voler fare, credo che le polemiche interne, che pure sono il sale di un partito così ampio come il nostro, debbano essere messe da parte”.

Replica così l'esponente dalfonsiano al documento sottoscritto da alcuni esponenti del circolo teatino in cui chiedevano chiarezza sulle tessere ma anche più partecipazione, più impegno sui temi fondativi della sinistra e del Pd nato al Lingotto. E che a quanto pare in Abruzzo non stanno raccogliendo i frutti auspicati dagli stessi militanti.

Rapino continua: “Voglio innanzitutto tranquillizzare tutti i sostenitori del Pd, e in particolar modo i consiglieri e gli esponenti del partito che hanno firmato una lettera in cui mi mettono al corrente del delicato momento che starebbe attraversando il circolo di Chieti, che verificheremo e faremo tutti i passaggi necessari per far luce su questa vicenda. Ci sono degli organismi preposti che lavoreranno per questo e ci tengo a ribadire che non ci sono irregolarità sul tesseramento. Detto ciò, invito tutti ad evitare confronti pubblici su argomenti che difficilmente sarebbero compresi dai cittadini e a riportare nelle sedi preposte le discussioni interne al Pd. Ricordo, infine, che le regole valgono per tutti e tutti noi dobbiamo rispettarle, nel rispetto assoluto dei ruoli che siamo stati chiamati a svolgere”.

Come dire, bocce cucite, nessun dirigente parli con gli elettori, e soprattutto nessun dito alzato per eccepire: un vero partito "democratico". 

Tra l'altro la replica si inserisce nel solco dei malumori intestini per via della candidatura alla segreteria del circolo provinciale. L'uscente, Chiara Zappalorto, ha da tempo lasciato intendere di voler passare la mano e il nome (nuovo ?) sarà Gianni Cordisco, ex assessore al comune di Lentella e attuale vice segretario provinciale che ha già fatto un auto endorsement sul proprio profilo facebook: la nuova (triste) frontiera che sta sostituendo sezioni e comizi.

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