Chi ce l'ha (e perché) col gasdotto Snam a Sulmona?


I soliti ambientalisti guidati dal "no" a tutto. E intanto il territorio non cresce


di Paolo Falliro
Categoria: ABRUZZO
19/06/2019 alle ore 17:53



La geopolitica nel Mediterraneo dei prossimi trent'anni sarà orientata dal gas e dai gasdotti. Ma in Abruzzo in tanti ce l'hanno col gasdotto Snam a Sulmona. Si tratta di un impianto di compressione che ha l'obiettivo di far viaggiare il gas su “strada” nazionale e regionale.

Sarà in grado anche di intercettare il gas dai cosiddetti punti di entrata da sud, circa 25 milioni di metri cubi standard al giorno, oltre che i quantitativi giornalieri aggiuntivi previsti per il campo di stoccaggio Stogit di Fiume Treste nei pressi di Cupello (Ch) che, per volumi di stoccaggio e capacità di punta, è il primo in Italia.

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PERCHE' NO

Ma alcune realtà territoriali, precisamente le solite che sono contrarie a tutto, protestano con sit-in anti-Snam a Sulmona per dire no a nuove opere fossili come centrale e gasdotto. Se realizzate, dicono i contestatori, durerebbero almeno fino al 2070 quando tutti gli scienziati sostengono di abbandonare le fossili il prima possibile e comunque azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050. E si auspicano che il governo bocci il gasdotto. 

Oggi a Sulmona le proteste dei no-gas sono andate, come spesso accade, troppo in là. Infatti in merito a quanto accaduto oggi a Sulmona, Snam precisa che i propri tecnici – d’intesa con il Comune – stavano effettuando un sopralluogo propedeutico all'installazione di centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria in città, a tutela del territorio, e ottemperando così alle prescrizioni, nei tempi e nelle modalità previste dalle autorizzazioni.

PERCHE' SI'

Tramite il nuovo progetto, territori, cittadini e imprese potranno godere di una maggiore disponibilità di gas metano in sostituzione dei tradizionali combustibili fossili, maggiormente inquinanti rispetto al gas naturale. Il ministero dello sviluppo economico ha dato il via libera con Decreto nel marzo 2018. Il tutto incorniciato nella rete già operativa di Snam, ovvero un player capace di portare in grembo già 20 impianti su tutto il territorio nazionale: si tratta di siti di stoccaggio del gas e centrali di compressione attivi, sicuri, a basso impatto che non sono stati interessati né danneggiati da alcuno dei terremoti verificatisi in Italia. L'impianto di Sulmona sarà sviluppato su un totale di 12 ettari, con 8 ettari destinati a verde e 4 caratterizzati da impianti fuori terra.

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PEZZOPANE

"È un anno ormai che governano Lega e M5S e su metanodotto dove sta il cambiamento?”. Lo scrive la deputata dem Stefania Pezzopane, in una interrogazione al Presidente Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell'Ambiente, a proposito della realizzazione della centrale di decompressione Snam a Sulmona.che aggiunge: “La Snam è ormai operativa e a seguito del No del Tar al ricorso contro la realizzazione della centrale di compressione che dovrebbe sorgere a Sulmona, in provincia dell'Aquila, in località Case Pente, chiediamo al Governo cosa intenda fare di questa opera e se intenda dare precisa indicazione di delocalizzare il tracciato, tenuto conto che i reiterati ricorsi sono mirati alla delocalizzazione di un'opera – il gasdotto SNAM – RETE ADRIATICA e la relativa centrale di decompressione a Sulmona - che non comportano alcun vantaggio per il territorio, ma anzi si ritiene pericolosa un'opera ipotizzata in territori ad altissimo rischio sismico e comunque poco sicura per le popolazioni. Il gasdotto attraversa inoltre Parchi nazionali, Riserve naturali, Aree d'interesse comunitario. Chiediamo con urgenza cosa intenda fare il Governo per mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. I ministri competenti sono tutti del M5S, ambiente, infrastrutture e anche giustizia (pronunciamenti TAR) e nulla hanno da dire? Ci dicano chiaramente cosa intendono fare a tutela delle popolazioni e dei territori che in questi anni anche attraverso nette prese di posizione di regione Abruzzo ed enti locali, hanno manifestato contrarietà alla realizzazione dell'opera, considerando anche le proteste odierne da parte dei cittadini e ambientalisti contro il progetto del gasdotto".

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