Alexandria Ocasio-Cortez, ecco l'anti Trump democratica (e radicale)


Verso le presidenziali Usa: qualcuno la vorrebbe candidata sindaco a New York, ma alla fine vorrà sfidare Donald


di Francesco De Palo
Categoria: Francesco De Palo
04/03/2019 alle ore 17:32

Tag correlati: #depalo#kosmondo#ocasiocortez#usa

Ha annunciato di inseguire due obiettivi non da poco: nazionalizzare il settore dell'assicurazione sanitaria e approvare un New Deal verde che azzeri le emissioni di carbonio negli Stati Uniti. La giovanissima deputata del Partito Democratico americano, Alexandria Ocasio-Cortez, non sa ancora cosa farà da grande: se candidata sindaco di New York nel 2021 o addirittura alle primarie democratiche per la Casa Bianca del 2020.

Ma quel che è certo è che sarà lei l'icona anti Trump più accreditata, non fosse altro per la giovane età mescolata ad un certo obamismo 2.0. Di fatto segna la fine del cosiddetto centrismo di clintoniana memoria: è di sinistra, progressista e radicale.

La sua parabola social lo dimostra: un tweet con la proposta di tassare i redditi molto alti ha riscontrato un certo interesse dalla galassia dei media e degli osservatori, consci che con quel gettito si potrebbe ad esempio finanziare l'intero piano scolastico promosso da Bernie Sanders (che però fino ad oggi, come Jeremy Corbyn a Londra, non ha indicato le relative coperture). Il senatore indipendente, primo candidato alle primarie dem, difficilmente bucherà tra i più giovani.

“Chiamatemi radicale”, ha detto Ocasio-Cortez durante un programma televisivo, certa che siano sempre stati i radicali a cambiare le cose. “Abraham Lincoln prese la decisione radicale di firmare la proclamazione di emancipazione. Franklin Delano Roosevelt ha preso la decisione radicale di intraprendere programmi come la sicurezza sociale”.

Nelle ultime settimane la sua figura si è ritagliata un certo peso (finora solo mediatico) tra gli alti papaveri democratici, seguendo una direttrice di marcia fondata sulla contrapposizione al liberismo del clan Clinton.

In sostanza punta a distaccare il partito e quindi le prossime presidenziali da un modello centrista, per concentrarsi più sul progressismo spiccatamente di sinistra (sociale, ambientalista e fortemente improntato al welfare). Lo ha detto fin da subito il senatore Sanders, lo ha ribadito la 28enne membro del Congresso che però rispetto al senatore del Vermont ha una marcia in più: è giovane, ha rubato alcuni suoi segreti avendo collaborato nel 2016 nel suo staff delle primarie, ha alle spalle non multinazionali o filantropi ma organizzazioni per i diritti civili come MoveOn, Justice Democrats, Brand New Congress, Black Lives Matter e Democracy for America.

Dagli Usa, dunque, ecco le prime pillole per le prossime presidenziali dove potrebbero confrontarsi due candidati davvero agli antipodi e con proposte/caratteristiche assolutamente peculiari.

Qualcuno già immagina uno scontro in stile Davide contro Golia. Lo spettacolo sarà assicurato.

 

twitter@ImpaginatoTw