Quanta folla per sfidare Donald Trump alla Casa Bianca. Il senatore del Vermont, Bernie Sanders (gemello programmatico dell'ultraideologico Jeremy Corbyn), non più freschissimo in virtù delle sue 77 primavere, segue a ruota la crescente lista di candidati alla ricerca della nomination democratica nel 2020. Tra cui Elizabeth Warren (D-Mass.), Kamala Harris (D-Calif.), Amy Klobuchar (D-Minn.) E Cory Booker (DN.J.).
Sanders, che ha definito Trump un imbarazzo nazionale e un bugiardo patologico, sciorina il suo decalogo: “Vado in giro per il paese per i valori di cui tutti noi del Vermont siamo fieri: fede nella giustizia, nella comunità, nella politica di base, nelle riunioni cittadine. Questo è quello che ho intenzione di portare in tutto il paese”.
E' un indipendente che si muove ovviamente nel perimetro democratico (ma con il piglio di chi cerca un cuore e una capanna), già candidato alle primarie nel 2016 contro Hillary Clinton. Nonostante sia un outsider, ha raccolto i favori di giovani liberali con i suoi appelli “alla Corbyn” per assistenza sanitaria universale, salario minimo e università pubblica gratuita. Nel 2006 è stato eletto al Senato, per poi essere confermato nel 2012 e nel 2018. Non una parola su come produrre nuovi investimenti e amministrare un colosso come gli Usa.
All'attuale inquilino della Casa Bianca riserva altri epiteti non proprio amichevoli: "Penso anche che sia un razzista, un sessista, un omofobo, un xenofobo, qualcuno che sta guadagnando punti politici a basso costo”. Ma cosa propone in alternativa Sanders?
Il suo programma è di matrice socio-assitenziale e prevede di abbassare i prezzi dei farmaci con un intervento governativo diretto, di produrre nuove leggi sul lavoro per incoraggiare la formazione sindacale, la riduzione delle spese aziendali per le elezioni, la presenza di congedi familiari e medici retribuiti, accanto ad una più ampia riforma della Previdenza sociale per anziani e disabili.
Non solo welfare, ma anche giustizia tra le sue prerogative: il riferimento è alla legalizzazione della marijuana, alla chiusura delle carceri private, alla protezione dei giovani immigrati giunti negli Stati Uniti e alla limitazione alla vendita di armi.
Tutti interventi che, per essere realizzati, hanno un costo significativo per l'erario (già zavorrato da un enorme debito pubblico). Ma secondo Sanders il piano è sostenibile e potrebbe essere finanziato da un massiccio taglio alle spese militari e da nuove tasse per multinazionali e aziende.
twitter@ImpaginatoTw