Chi plaude alla fine dell'ingiustizia per l'Eritrea decisa dall'Onu


Asmara vittimizzata inutilmente (anche a causa dinamiche poco chiare), con la geopolitica a fare da cornice


di Francesco De Palo
Categoria: Francesco De Palo
19/11/2018 alle ore 14:38

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Chi ha sostenuto fino a ieri una parodia di giustizia internazionale su questa vicenda? Se lo chiede il governo di Asmara commentando la decisione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che all’unanimità ha revocato le sanzioni all'Eritrea. Erano in vigore dal 2009 e prevedevano l'embargo sulle armi, alcuni divieti di viaggio oltre al congelamento di beni.

La mossa del palazzo di vetro apre di fatto alla possibilità che Eritrea e Gibuti risolvano la disputa territoriale sui confini, in piedi da nove anni. Lo sblocco dell'impasse è figlio dell'accordo di pace siglato nel luglio scorso dall’Eritrea con l’Etiopia, che di fatto ha stoppato due decenni di lotte feroci, oltre che del vertice di due mesi fa tra i leader di Eritrea e Gibuti, Isaias Afewerki e Ismail Omar Guelleh.

Adesso però l'occasione deve essere utilizzata per riformare davvero il paese, desideroso di una svolta economico-finanziaria che gli consenta di migliorare i bassissimi indici di pil. Al momento l’Eritrea è anche ferma al penultimo posto nella black list di Freedom House sui dodici Paesi peggiori del mondo, relativamente ai diritti politici e alle libertà civili.

Ma la riabilitazione targata Onu potrebbe portare nuove nuove per il 2019, anche in virtù di un clima positivo che si è costruito sulla vicenda. Non solo è giunto il sostegno di Addis Abeba (che ha ringraziato il Consiglio Onu “per aver accolto la richiesta etiopica di revocare le sanzioni imposte all’Eritrea”) ma c'è anche la postilla del governo etiopico che ritiene a questo punto possibile che revoca delle sanzioni porti altri benefici. Il riferimento è alla stabilità della macroregione e alla normalizzazione delle relazioni tra i vicini.

Pollice in su anche dalla rappresentanza italiana all’Onu che ha twittato: “Sottolineando il proprio forte sostegno alla pace, alla stabilità e allo sviluppo nel Corno d’Africa, l’Italia accoglie con favore l’adozione all’unanimità della risoluzione 2444 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che revoca le sanzioni contro l’Eritrea, lodando i passi avanti storici nella regione e incoraggiando le iniziative per la normalizzazione delle relazioni”.

Il governo dell'Eritrea festeggia, ma dopo gli applausi si mostra consapevole che una fase nuova andrà aperta rapidamente, per non smarrire il “bonus” dell'Onu. E, dopo aver resto “omaggio alla vigorosa resilienza del popolo dell'Eritrea, nel paese e all'estero, contro l'ingiustizia”, osserva che tre precedenti Amministrazioni degli Stati Uniti hanno perseguito “una politica sbagliata di sostegno a delegati o ancore regionali, il regime TPLF nel caso dell'Etiopia, nel quadro di un ordine globale unipolare”.

Nel mezzo la voglia di ricominciare e di lasciarsi il peggio alle spalle.

 

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