Si parla di mobilità sostenibile al Comune di Pescara. Per fare pubblicità a un monopattino elettrico che, guarda un po’, non può circolare né sulle strade né sulle piste ciclabili. Si parla di mobilità sostenibile, eppure le piste ciclabili sono ingombre di auto, che ci transitano sopra o ci parcheggiano sotto gli sguardi indifferenti dei vigili urbani. Accade ogni giorno, in via Regina Margherita.
Si parla di mobilità sostenibile ma se vai in bici, al di fuori delle pochissime piste ciclabili, rischi di romperti il muso a causa delle buche, degli avvallamenti, delle radici dei pini che fuoriescono e rendono il percorso di tante strade dei veri e propri Camel trophy.
Però ieri mattina si è parlato di mobilità sostenibile e due amministratori si sono fatti fotografare, sorridenti, in piedi s ul trabiccolo:
“Nella mattinata si è svolta un’illustrazione pratica dell’utilizzo dei monopattini elettrici che Bird, azienda americana per la mobilità sostenibile, sta lanciando anche in Italia – recita il post della pagina istituzionale del Comune su Facebook – I responsabili e promotori del mezzo hanno avuto un incontro con il vice Sindaco Antonio Blasioli e il consigliere Emilio Longhi, nonché con i tecnici della Mobilità Piergiorgio Pardi e Giancarla Fabrizio per future opportunità di sviluppo di un sistema di sharing dei monopattini elettrici all’interno del nostro territorio”.
Sorridenti, Blasioli e Longhi, ignari probabilmente delle buche delle strade, anche se un comunicato roboante di giugno scorso annunciava il via ai lavori. Giugno, cinque mesi fa.
Poi, purtroppo per loro, un lettore gli ha fatto tana. Giovanni Agata ha spiegato loro che
“Il monopattino attualmente viene considerato come un “acceleratore di andatura“ e, in quanto tale, è sottoposto alle previsioni dell’art. 190 del Codice della strada (Cds); a tale mezzo è quindi vietata la circolazione: sulla carreggiata stradale (art. 190, comma 8 del Cds), negli spazi riservati ai pedoni dove può creare pericoli per gli altri utenti (art. 190, comma 9 del Cds) e persino sulle piste ciclabili che sono riservate esclusivamente ai velocipedi (art. 3, comma 1, punto 39) del Cds). Pertanto, per non incorrere nella sanzione amministrativa prevista dall’art. 190, comma 10 del Cds, la circolazione dei monopattini è possibile soltanto all’interno di aree private o sentieri di montagna”. E pure google non è difficile da usare..
ps: evidentemente sì, è difficile.
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