Così la Cassazione difende le casse dei comuni

Nel diritto si può affermare, a volte, tutto ed il contrario di tutto. Ho sempre creduto che il compito dei giudici fosse quello di interpretare ed applicare la legge in assoluta autonomia, ma quanto appreso da una recente decisione della Corte di Cassazione mi lascia francamente perplesso.

Al di là delle strette questioni legali, mi sembra opportuno condividere con voi questa pronuncia, perché riguarda un aspetto non proprio positivo e piuttosto fastidioso del nostro vissuto quotidiano: le contravvenzioni al codice della strada.

Bene, con una recente ordinanza (per chi fosse interessato: la n.26843 del 28 giugno – 23 ottobre 2018, della seconda sezione civile), la Corte di Cassazione ha enunciato il principio di diritto secondo cui la notifica della cartella di pagamento sana l’omessa notifica del verbale. Secondo la Corte, l’impugnazione della cartella ha una funzione ricuperatoria di quella contro il verbale.

Ve lo traduco: anche se non avete mai ricevuto la notifica della contravvenzione (né il preavviso di accertamento, né la contestazione formale tramite cartolina verde), il Comune può comunque procedere al recupero coattivo della somma dovuta, tramite la cartella esattoriale dell'Agenzia della Riscossione.

Se decidete di impugnare davanti al Giudice di pace la cartella, secondo la Cassazione (ecco il punto che mi lascia perplesso) non potrete lamentarvi solo di non aver mai ricevuto la notifica della contravvenzione, ma dovrete anche dimostrare che questa era illegittima.

“E come, se non l'ho mai ricevuta?”, mi chiederete giustamente voi?

È proprio questo il punto molto discutibile della decisione. Semplicemente il più delle volte non si potrà.

E non importa che, così facendo, si tolga al cittadino la possibilità di pagare con lo sconto del 30% o che gli vengano addebitati anche i costi della procedura di riscossione e gli interessi.

Sono sorpreso quanto voi, credetemi.

Vi terrò aggiornati, auspicando un rapido ripensamento, a meno di non voler presagire una più che probabile sommossa popolare.

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