Bocciati alle urne, riciclati al ministero. I metodi della politica della prima e seconda repubblica non cambiano nella terza. Anzi, tra i grillini è tutto un fiorire di senatori non riconfermati che diventano segretari particolari, ex parlamentari trasformati in sottosegretari o vice capo di gabinetto. Ne hanno parlato prima L’Espresso, poi Repubblica.
E tra gli ex deputati riciclati c’è anche Giorgio Sorial, abruzzese d’adozione in quanto da alcuni anni compagno della candidata presidente alla Regione Abruzzo dei 5 stelle Sara Marcozzi. Ex deputato e arrivato terzo all’Uninominale di Brescia lo scorso 4 marzo, è diventato vice capo di Gabinetto del ministro dello Sviluppo Economico retto da Luigi Di Maio. Stipendio, riferisce L’Espresso, di 110 mila euro, con contratto annuale. Spesa curiosa, considerando che nello staff di Di Maio ci sono già altri due vice capo di gabinetto.
Insomma, nessuno resta a casa, non sia mai: ci pensa il partito a trovare un lavoro a chi ha perso il posto di onorevole, chiamiamoli così. Accadeva con Forza Italia, col Pd, e accade anche con i grillini.
Predica(vano) bene e razzolano male, anzi malissimo: era il 2014 quando Beppe Grillo scriveva:
“Siamo stanchi di veder nominare amici e parenti dei politici negli incarichi di alta dirigenza della pubblica amministrazione”,
a proposito dello spoil system di Matteo Renzi. I concorsi pubblici invocava Grillo.
Invece adesso, a distanza di 4 anni, tutta un’altra storia. Niente di illecito, sia chiaro. Ma la dimostrazione plastica che sono tutti uguali e che al riciclaggio di trombati della politica si dedichi un partito che ha fatto della lotta alla Casta la sua principale bandiera, fa un po’ ridere.
In ogni caso, insieme a Sorial c’è Bruno Marton, senatore del Movimento nella scorsa legislatura: anche lui è arrivato terzo alle ultime elezioni come Sorial ma è stato salvato da una poltrona di segretario particolare del sottosegretario con delega all’Editoria Vito Crimi, stipendio 73.400 euro, fino alla scadenza del governo.
Meglio è andata a Michele Dell’Orco, anche lui deputato della scorsa legislatura che non ha ottenuto la riconferma nel plurinominale di Modena e Ferrara. Oggi è sottosegretario alle Infrastrutture. Non ha neppure provato a candidarsi, racconta L’Espresso, Luigi Gaetti ex senatore del Movimento 5 stelle ora sottosegretario agli Interni con delega all’Antimafia.
E poi c’è un altro sottosegretario 5 stelle che le urne non hanno premiato: la new entry Vincenzo Zoccano, attivato terzo nel collegio di Trieste e oggi sottosegretario con deleghe a famiglia e disabilità.
Infine Dino Giarrusso, arrivato terzo al collegio di Roma, è oggi segretario particolare del Sottosegrario all’Istruzione Lorenzo Fioramonti.
ps: Della serie: a parole sono buoni tutti.
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