Attacco alla Meloni, così il sindaco Biondi replica a D'Alessandro


"E'stata sempre al fianco di questa terra, ma D'Alessandro invece dov'era?"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
25/09/2018 alle ore 18:51

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"Camillo D'Alessandro spieghi agli abruzzesi dove si trovava il 16 aprile di quest'anno. Sicuramente non dove si trovava Giorgia Meloni, ovvero all'Aquila". 

È il sindaco del capoluogo abruzzese, Pierluigi Biondi, a dichiararlo avendo appreso "con vero sconcerto, delle affermazioni del pupillo dell'ex presidente della Regione, Luciano D'Alfonso", postate sul suo profilo Facebook. Sul popolare social network il deputato del Pd aveva bollato come "macellaia delle parole" la presidente di Fratelli d'Italia che, sempre sui social media, nel commentare la barbara aggressione al dottor Carlo Martelli e sua moglie durante una rapina ha sottolineato come i fatti siano accaduti "nel silenzio di una sinistra che si indigna solo quando le vittime trovano il coraggio di difendersi".

"Sono sicuro - aggiunge - che certe faccende regionali come per esempio il sostegno al fido padrino D'Alfonso alle prese con il dilemma presidente-sì/presidente-no, senatore-sì/senatore-no o le sue dimissioni da consigliere regionale per accedere al Parlamento, fossero di gran lunga preminenti rispetto al dramma di un intero popolo che in piazza chiedeva la sospensione della restituzione delle tasse post sisma. Un intero popolo flagellato dai 'macellai' compagni di partito di D'Alessandro che, invece di ascoltare e sostenere il loro territorio, hanno provocato il danno e poi hanno preferito restare in silenzio".

"Non chiederò a Camillo D'Alessandro che cosa ha fatto per la nostra terra, a lui che ha rivestito un ruolo regionale decisivo, quando Giorgia Meloni ne interessava Mattarella. Né gli chiederò dove si trovava il 6 aprile 2009 quando, sempre Giorgia, era accanto a me, a Villa Sant'Angelo a chiedere di cosa avessimo bisogno. Gli chiederò, invece, di arrendersi a un'evidenza: la sua facile propaganda non è di aiuto. Non è di aiuto ai suoi conterranei lancianesi, non è di aiuto agli aquilani, non è di aiuto all'Abruzzo. Perché l'Abruzzo ha bisogno di amministratori veri, coscienti della loro terra, operativi, pronti a schierarsi al fianco della loro gente, a lottare. Le tastiere sotto il braccio non fabbricano sogni e non ci restituiranno la dignità di cui avete provato a privarci e che ci stiamo riprendendo" conclude il sindaco Biondi.

 

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