Più che un ordine, una pantomima: quella del bicchiere mezzo pieno! E, perciò, sorridono e sforzano i muscoli facciali da Forza Italia, dopo il vertice di coalizione. Lo devono per forza vendere come mezzo pieno, il bicchiere. Perchè altrimenti sì che non saprebbero a che santo votarsi e, sai la depressione.
Le fanfare hanno stonato a festa. E con tutto l'ottimismo di facciata di cui è ancora capace, un dimagrito e sorridente Cavaliere s'è presentato pure davanti alle telecamere per far capire al popolo, con più che collaudata gestualità, che nulla è perduto e che, anzi, a breve ritorneranno tutti uniti e contenti a Palazzo Chigi.
Giusto il tempo necessario a far evaporare dall'aria i fumi dell'alcol pentastellato che avrebbero, secondo lui, ammaliato e fuorviato gli italioti. Pantomima, appunto.
Pantomima di gesti forzati e di sorrisi stirati. Perchè nell'entusiastico racconto della ritrovata unità il più stride. Stride l'unità ritrovata col racconto proposto dal giornale di famiglia dove, con insopportabile supponenza, si è deciso di spiegare ai lettori il pronto ritorno a casa di Lassie-Salvini: sciocchezza difficile da dimenticare!
E stride, anzitutto, con l'atteggiamento di Matteo Salvini che è andato, ha ascoltato, ha parlato. E non s'è spostato di un millimetro. Non ha concesso un piffero.
Col risultato che tanto vogliosa è apparsa la dirigenza di Fi nel cercare di dimostrare incrinature e crepe nell'asse Lega M5S quanto determinato il leader leghista nel mantenere l'asse di governo ben saldo.
Dopodichè, d'accordo, si andrà tutti insieme alle regionali (e dove mai potrebbe andare da sola Fi?). Magari ci sarà spazio pure per un candidato presidente forzista in Piemonte (uno di quelli di cui la Lega si fidi, però).
Nel mentre, come preteso, Marcello Foa sarà presidente della Rai. Ma è inutile usare il cannocchiale e cercare di scrutare l'orizzonte per immaginare alle viste una rottura coi Cinquestelle. I forzisti che ci sperano se lo tolgano dalla testa: il governo dura, ha chiarito il Capitano.
Berlusconi, che l'ha capito da un pezzo, ha abbozzato. Impuntarsi o lamentarsi non serve a nessuno. Men che meno a lui che non sopporta più quei salici pingenti che lo circondano sperando di salvarsi. Non gliene importa più nulla di una Forza Italia senza idee senza progetto e senza seguito. Ha pure accantonato l'ingombro Gianni Letta.
Gli interessa soltanto che Salvini non consenta l'aggressione grillina ai suoi interessi reali. E se anche la pantomima è necessaria, che pantomima sia.
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