La cena di Calenda e il Partito defunto


Il Pd è finito e la sinistra in genere non se la passa meglio. Una fine che viene da lontano



La cena organizzata da Carlo Calenda non si farà. Segno che neppure a tavola riescono a ritrovarsi quelli del Partito defunto. Perché di questo si tratta: il Pd è finito e la sinistra in genere non se la passa meglio. Una fine che viene da lontano per gli eredi di quello che fu il partito venuto da lontano. Fatto che dovrebbe far riflettere Calenda.

La fine prossima del Pd è infatti determinata da un orribile vizio d'origine: la doppia morale.

"Il guaio della sinistra italiana è di aver seminato una doppia morale: una cosa è giusta se è fatta da un uomo di sinistra o da un gruppo o da un partito di sinistra; sbagliata se è fatta da un uomo di destra". Firmato, Leonardo Sciascia.

Il maestro di Racalmuto era così intellettualmente onesto da vergare questo giudizio urticante proprio verso coloro cui avrebbe dovuto sentirsi prossimo. E proprio nella stagione del can can sulla "superiorità morale" di quella sinistra foraggiata dai sovietici e prossima a far perdere le tracce -causa sopravvenuta amnesia- della valigetta col miliardo di Carlo Sama, entrata dal portone centrale di Botteghe Oscure e sparita nel nulla. La doppia morale, in una sua plastica concretezza.

Ecco, aver ignorato e, anzi, avallato per anni questa cruda verità, aver continuato a raccontare agli italiani la stessa favola, ha finito per stancare anche il più appassionato ed idealista dei militanti.

Persino i trinariciuti sbeffeggiati dalla penna acuminata di Giovannino Guareschi hanno perso quell'obbedienza "cieca pronta e assoluta". Anno dopo anno. Bugia dopo bugia. Ipocrisia dopo ipocrisia. Così si è suicidata la sinistra italiana: dal fiato alle trombe di Veltroni a quella parodia di Marchese del Grillo di Renzi. La reiterazione di un racconto tanto fasullo quanto sconnesso dalla realtà ha prodotto l'unico frutto possibile. Sino al disastro elettorale del 4 marzo di cui è già pronta una replica alle prossime europee di maggio.

Cambiare più volte nome, mantenendo sempre gli stessi personaggi e gli stessi evidenti difetti, ha prosciugato la sinistra italiana. Che adesso non sa più che fare ne' da dove ricominciare. Per cui anche una cena diventa un problema.

Quando i fatti e la realtà quotidiana smentiscono la stucchevole vulgata, una bugia ripetuta all'infinito non diventerà mai verità. Calenda farebbe bene a capirlo. Presto.

 

twitter@ImpaginatoTw