Ma, se l'Onu dice che c'è razzismo in Italia noi possiamo dire all'Onu che ruba i nostri soldi e che, quindi, non glieli diamo più?
Si può dire, per esempio, che certi sproloqui provenienti da funzionari del Palazzo di Vetro sono un insulto all'intelligenza e sono perciò da rispedire al mittente, o no?
Si può accettare senza fiatare che la neo-commissario, (ex presidente socialista del Cile) e ora al vertice di una cosiddetta agenzia, ben finanziata, delle cosiddette Nazioni unite (che intascano oltre 400 milioni l'anno di soldi nostri!) decida di inviare addirittura una task force (retribuita anch'essa!) per verificare lo stato di intolleranza e razzismo che ci sarebbe in Italia?
No, signori miei. Non si può più accettare. Non è giusto e non è sopportabile che con così tanta malafede si dicano così tante falsità su di noi e poi si prendano e si pretendano i nostri soldi.
Non è concepibile né ammissibile che non avendo mai, e ribadisco mai!, risolto alcun contenzioso e meno che meno alcun conflitto l'Onu si inventi di sana pianta un problema razzismo dove non c'è e mantenga il prosciutto sugli occhi in tutte quelle parti del mondo ove invece razzismo e intolleranza ci sono.
È ora di dire basta.
Cosicché se questa Michelle Bachelet, neo commissario in vena di strafare, decide di spedire una sua task force (pagata!) a indagare sulla nostra violenza e sul nostro razzismo "contro immigrati e Rom" è liberissima di farlo. Ma coi suoi di soldi. Di tasca sua.
Perché se l'Italia di Salvini è così pericolosa ai suoi sensibili occhi, mentre, ad esempio, la Francia di Macron (che fa picchiare le donne incinte a Ventimiglia!) è perfetta e solidale, sarà anche il caso che si faccia a meno di noi e anzitutto del nostro sostanzioso contributo.
E sarà il caso che l'Italia ponga la questione di un consesso datato, elefantiaco, inutile e costosissimo. Un Palazzo i cui corridoi, come le strade per l'inferno, sono lastricati solo di buone intenzioni.
Se l'Onu ci accusa di razzismo, non merita né noi né tutto quel nostro denaro. Giusto per non esserci complice. Vengano pure, quindi. Controllino e verifichino quel che gli pare: ma si paghino la gita coi loro soldi. Non coi nostri.
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