Pietro Smargiassi c’è, ed è tra i più votati, con 118 voti: era regolarmente in lista ieri mattina, quando i militanti 5 stelle hanno aperto la piattaforma Rousseau per votare i loro candidati alle loro Regionarie.
Il consigliere regionale cancellato dalle scorse votazioni per non aver pubblicato un progetto di legge da lui proposto sulla piattaforma è riapparso in lista ieri mattina: evidentemente il suo ricorso è stato accolto, ma è una semplice deduzione visto che non è uscita alcuna notizia dallo staff.
Ed ecco qui sotto i risultati, così come appaiono sulla piattaforma. Hanno partecipato alla votazione 1.750 iscritti e sono state espresse 4.527 preferenze.
Non si capisce quanti voti abbiano preso i primi della lista di ogni provincia, perché i voti non sono indicati. E’ scritto però che i più votati di ogni Provincia potranno candidarsi a presidente della Regione. In ogni caso i due che hanno espresso la volontà di candidarsi sono Rocco Cipolletti a Teramo e Sara Marcozzi a Chieti.
Tante polemiche, di nuovo, hanno accompagnato le primarie grilline: perché tra i candidati c’erano tanti, tantissimi portavoce, cioè iscritti che già ricoprono un ruolo in Consigli comunali e provinciali. Perché nella notte di mercoledì c’è stato un nuovo attacco hacker ai danni di Rousseau, la piattaforma informatica del movimento 5 stelle, a poche ore dal via delle votazioni. Allarme subito rientrato e chi temeva che di nuovo le Regionarie sarebbero state annullate, è stato rassicurato da un messaggio comparso sul blog delle Stelle:
“Nella giornata di oggi (ieri, ndr) è attiva la votazione per la scelta dei candidati che formeranno la lista del MoVimento 5 Stelle per la Regione Abruzzo”.
Tra i candidati, anche qualche infiltrato, a quanto pare: in lista c’era anche il giornalista Francesco Bottone, ex Msi ex An, dato vicino a Fabrizio Di Stefano, anzi secondo il quotidiano Il Centro, addirittura candidato con lui alle prossime elezioni regionali abruzzesi. Lui, con Di Stefano, si è giustificato così:
“La mia è stata una provocazione, per dimostrare quanto siano deboli le maglie della rete e le Regionarie pentastellate”.
ps: anche se a sentire i militanti pentiti, non ce ne sarebbe stato per niente bisogno.
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