Bellachioma al Foglio: ecco cosa sarà (anche in Abruzzo) la Lega

Nell'ottica della trasformazione della Lega in un partito nazionale, l'Abruzzo diventa una battaglia campale. Lo ha detto al Foglio il segretario regionale della Lega, Giuseppe Bellachioma, proprio per evidenziare, ancora una volta, in cosa consisterà il cambio di passo mentale (e quindi strategico) dei nipoti di Umberto Bossi.

ABRUZZO AGO DELLA BILANCIA

Per cui l'Abruzzo si candida a essere “l'ago della bilancia degli equilibri del centrodestra” e di conseguenza “decretare il successo di Matteo”. L'impronta salviniana all'evoluzione 3.0 degli ex padani sta tutta in questa mossa del cavallo che, per dirne una, ha ridato slancio e stimolo anche ad una fetta degli ex An che, dopo la scissione pidiellina, non avevano più né casa né voce.

CANDIDATO SARA' LEGHISTA

Bellachioma è certo: che si voti a novembre o a marzo il candidato del centrodestra in Abruzzo sarà leghista, con una postilla che diventa, nei fatti, condicio sine qua non. Priorità a chi ci ha messo la faccia. Tradotto: niente accordicchi sotto banco o nomi calati dall'alto, come in passato è capitato e come nelle ultime ore si mormora con il senatore Quagliariello, campano ma ultimamente molto presente all'Aquila dove è stato eletto.

VADEMECUM PER ASPIRANTI LEGHISTI

Ne ha anche per alleati e simpatizzanti, quando sottolinea che il carro della Lega “si tira” e non vi si sale, in riferimento a quelle voci che mettono in primo piano la volontà della Lega di creare un partito unico di centrodestra. In Abruzzo ci si metterebbe un attimo e costituirlo, aggiunge Bellachioma, che specifica l'anticamera che gli aspiranti neo-leghisti devono fare: tre mesi di gruppo misto, per poi pancia a terra sacrificarsi nei territori e solo dopo guadagnare i galloni tnto agognati.

Galloni da “militanti, non da dirigenti”. Insomma un vademecun stilato in punta di penna, con precisi avvisi ai naviganti, agli aspiranti marinai e anche a molti ex comandanti.

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