Da Jean-Claude Juncker c'è da aspettarsi di tutto. A cominciare dagli autogol. Così, grazie alla sua trovata, è probabile che, nell'Ue, persino l'ora legale non sarà più uguale per tutti.
Per l'appunto un autogol e un capolavoro di incapacità politica. La storia del sondaggio commissionato da Junker sull'ora legale è esemplare.
Secondo il trionfante comunicato di Bruxelles, un totale di 4,5 milioni di europei (meno dell'un per cento degli aventi diritto e tra questi tre milioni di tedeschi, circa uno di nordici e giù giù fino a venticinquemila italiani) hanno partecipato alla consultazione. E hanno scelto il No.
Ecco, siccome le cose nell'Unione, vanno a gonfie vele e i cittadini europei sono entusiasti, il lussemburghese piazzato dalla Merkel a capo della Commissione, ha ordinato questo bel sondaggio sull'utilità di mantenere l'ora legale per tutti i paesi membri.
Cosa saranno mai, dev'essersi detto Juncker, il caos immigrati e quei trattati colabrodo, il problema occupazione e la crescita che arranca, le tempeste monetarie e il saliscendi delle borse, le guerre dei dazi e il blocco ai commerci e via via discorrendo, dinnanzi all'assoluta priorità dell'ora legale? Quisquilie. Del resto, è così che spendono i nostri soldi a Bruxelles questi baldi euroburocrati.
Gente che nessuno ha mai eletto, ma che ci dice sempre come e cosa fare. E che fa fioccare raccomandazioni e multe per le dimensioni di un cetriolo o per il quantitativo di muffa di un formaggio a pasta molle: l'ottusità senza responsabilità! O la fiera dell'assurdo. Che però, come quasi tutto, trova pur sempre la sua spiegazione.
Junker, oltre al whisky, ama visceralmente il nord del continente e detesta il sud mediterraneo. Ed è forse per questo che l'ennesima sciocchezza, nei suoi pensieri alticci, così stupida non dev'essergli apparsa. Anzi, deve aver valutato di poter fare un bel regalo ai suoi sponsor tedeschi, scandinavi e baltici affrancandoli da un obbligo per loro inutile.
Perché, in verità, quell'ora di sole in più che scatta per tutti gli europei ad ogni primavera, serve ed è utile soprattutto a noi mediterranei. Siamo noi che con quell'ora di luce risparmiamo energia e produciamo di più. Loro, tedeschi e scandinavi e baltici, di ore di luce in più ce ne hanno comunque. Naturalmente. Perché mai, quindi, continuare a regalare questa possibilità a noialtri miserabili?
Detto fatto. Sulle note dell'Inno alla Gioia, Juncker ha deciso di rifilarci l'ennesima fregatura. Il suo sondaggio, votato dai numeri (ridicoli) di cui sopra, ha prodotto il primo risultato: proporre lo stop all'ora legale obbligatoria e uguale per tutti.
La raccomandazione della Commissione in tal senso è chiara. Meno chiaro è se a Bruxelles hanno compreso la portata dell'autogol. A vantaggio degli odiati sovranismi.
Perché, se con tutte le divisioni e i distinguo che viviamo giornalmente, nemmeno l'ora legale ci dovesse più vedere allineati, che razza di Unione Europea diverrebbe mai questa?
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