"Dopo il disastro registrato e certificato dal Mipaff (Ministero) dei fondi del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) non spesi, la Regione Abruzzo torna nuovamente sulle pagine di economia del quotidiano nazionale Il Sole24Ore con un altro ed ennesimo catastrofico record, questa volta sulla stato dell'arte del Fondo Sociale Europeo (Fse). Addirittura l'Abruzzo, come attesta proprio l'Agenzia per la Coesione Territoriale, si colloca in fondo alla classifica con un deludente e preoccupante 17,2%, in penultima posizione (avanti alla sola Calabria) con una percentuale ridicola sull'avanzamento della spesa".
Così il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo che sottolinea: "Anche e soprattutto per questo motivo è urgente tornare immediatamente al voto e dare alla nostra Regione un esecutivo credibile, laborioso e capace di spendere le risorse europee assegnate nei relativi programmi operativi regionali. Da anni denuncio l'immobilismo e la manifestata incapacità di questo esecutivo di saper programmare e spendere le risorse della Ue e i dati ufficiali sono sempre più incontrovertibili ed evidenziano come questo Governo regionale abbia ampiamente fallito dimostrandosi incompetente e non all'altezza di programmare i fondi europei. Il Direttore Rivera, di cui tra l'altro ancora non si hanno le certezze sui propri requisiti curriculari per occupare quella postazione strategica e di assoluto rilievo, il vice Presidente Lolli e l'assessore Sclocco sono gli artefici di questa incapacità amministrativa nel redigere e portare avanti i progetti. Sono i responsabili di questa ennesima e penosa figuraccia a livello nazionale. Adesso, purtroppo, come per il PSR anche per il FSE adesso c'è il serio rischio disimpegno, ossia il ritorno di importanti risorse a Bruxelles, se entro il 31 dicembre 2018 non vengono raggiunti e rispettati determinati target di assorbimento delle risorse relative alla programmazione 2014-2020 del Fondo Sociale Europeo.
Infatti – continua Febbo – come si evince dalla lettura dell'articolo del Il Sole24Ore l'Abruzzo è talmente indietro che insieme alle Regioni Basilcata e Molise a settembre dovrà partecipare a specifici incontri presso il Ministero per accelerare la spesa ma, come riporta per inciso proprio l'articolista, 'sembra però difficile allo stato attuale che possa bastare per salvare tutte le risorse in gioco'. Spiace dover sottolineare l'incapacità di investimento e di programmazione proprio in quei settori economici tematici di assoluta rilevanza come il sociale, clima, ambiente, trasporto sostenibile con la riduzione di produzione di CO2 e tecnologia dell'informazione con integrazione al Piano banda ultralarga, settori strategici che avrebbero fatto invece bene alla crescita e sviluppo del nostro Abruzzo. Questa purtroppo – conclude Febbo – è la nuda, cruda e triste realtà dell'economia abruzzese che è ancora ferma e immobile per volere dei capricci di un Presidente impegnato quotidianamente in conferenze auto celebrative e annunci di fantamiliardi che non sono mai arrivati. Una Regione Abruzzo bloccata da un esecutivo appiattivo al volere di un solo uomo al comando in continua e spasmodica ricerca di far crescere solo la sua carriera politica. Tutto questo mentre porti, infrastrutture, mobilità, ambiente, lavoro, economia, dissesti ed interi territori attendono da troppo tempo soluzioni e interventi concreti. Pertanto – conclude Febbo – oggi è ancora più impellente e urgente tornare immediatamente al voto regionale per garantire già tra fine novembre e inizio dicembre un esecutivo all'altezza delle aspettative delle famiglie e dei giovani abruzzesi e di tutto il mondo economico e imprenditoriale".
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