Perché Confcommercio Chieti non vuole votare in inverno


Marisa Tiberio: "Si arrecherebbe un danno incalcolabile alla categoria che sarebbe impossibilitata a votare"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
23/08/2018 alle ore 07:38

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Confcommercio boccia l’ipotesi di elezioni regionali a dicembre e chiederà un incontro al vice presidente della Regione Giovanni Lolli per ribadire la sua posizione. “Si arrecherebbe un danno incalcolabile alla categoria che sarebbe impossibilitata a votare.”

Elezioni regionali a dicembre? No grazie. Lo stop arriva dal presidente provinciale di Confcommercio Chieti, Marisa Tiberio. “Dicembre è da sempre il mese deputato agli acquisti natalizi. Programmare le elezioni regionali, attese da più parti, a ridosso della Vigilia di Natale dal momento che è rimbalzata l’ipotesi di ritorno alle urne il 22 dicembre, è un qualcosa di assurdo. Come Confcommercio- annuncia Tiberio- ci opporremo in ogni sede.”

Non a caso la prossima settimana si chiederà un incontro urgente al vice presidente della Regione Giovanni Lolli, delegato alle attività produttive. “Ribadiremo che a dicembre, specie se a ridosso delle festività natalizie, non si può tornare alle urne per decidere il rinnovo del consiglio regionale. Gli imprenditori- spiega Tiberio- aspettano con ansia il mese di dicembre per raddrizzare bilanci in rosso considerando che durante il 2018 la ripresa dei consumi tanto annunciata non è stata neppure abbozzata. Per questo non si possono compromettere affari già peraltro risicati con le elezioni.” Anche perché le elezioni regionali a dicembre rischiano di bloccare l’economia locale.

“Gli insediamenti di nuovi Governi, siano essi nazionali che regionali o locali, frenano da sempre i consumi a causa di un clima di attesa nei confronti della tornata elettorale vissuta in prima persona da ogni territorio. A dicembre una situazione del genere- ribadisce Tiberio- rappresenterebbe una vera catastrofe per la nostra categoria peraltro costretta a non poter seguire i vari incontri elettorali poiché i negozi, in quel mese, sono aperti tutti i giorni e spesso osservano un orario continuato. Chi di noi, in tal senso, potrebbe lasciare il proprio negozio per andare a votare il 22 dicembre? Con una scelta del genere si correrebbe il rischio di incrementare le percentuali di astensionismo alle urne.”

 

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