L'intervento - Perché la lotta alla mafia è scomparsa dall'agenda di Palazzo Chigi


Provenzano: "Il governo del cambiamento o dei no verso l'oscurantismo?"



Categoria: ABRUZZO
20/08/2018 alle ore 16:18

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di Francesco Maria Provenzano*

 

Caro direttore,

Con questo mio intervento evidenzio le contraddizioni esistenti nel cosiddetto governo di cambiamento riportando le seguenti dichiarazioni rilasciate al quotidiano 'la Stampa' dell'11 agosto dalla senatrice del M5S Paola Nugnes vicina al presidente della Camera Roberto Fico, la quale prende le distanze dal ministro Salvini commentando la sostituzione dei termini "genitore 1" e "genitore 2" con "padre" e "madre" dai moduli per fare richiesta della carta d'identità elettronica. Inoltre rincara la dose affermando: "Questi atteggiamenti di chiusura e respingimento non possono appartenere al governo del cambiamento perché cambiamento di per sé non vuol dire nulla ed auspica un cambiamento positivo che vada verso il futuro, e non ci faccia ripiombare verso un passato di oscurantismo".

Le contraddizioni e le spaccature esistenti tra le posizioni leghiste e quelle del Movimento pentestellato ormai sono frequenti, come l'uscita del ministro leghista Fontana che dichiaró che le famiglie arcobaleno non esistono, o le posizioni del ministro della Giustizia Bonafede. Ma la vera spaccatura é sull'immigrazione, in cui il ministro Salvini riscopre il razzismo e continua imperterrito la sua campagna elettorale: su questo tema siamo di fronte ad una tragedia umanitaria di proporzioni enormi, in cui profughi e migranti sono in fuga dalle guerre, e molti paesi europei alzano muri e fili spinati.

A Salvini ricordo i 12 migranti morti in due incidenti stradali nei giorni scorsi, addetti alla raccolta di pomodori ingaggiati a paghe disumane: questo porta ad una forma di schiavitù che in un Paese civile come il nostro è inaccettabile, non dimentichiamoci che la schiavitù venne abolita da Abramo Lincoln nel 1865 con la Dichiarazione Universale dei diritti umani nel 1948 e non si può tornare indietro.

E questo governo non può accettare i proclami di Salvini che spinge ad instaurare una forma di schiavitù verso i migranti; in un Paese civile come il nostro questo è intollerabile. Nel libro dei sogni questo governo ha dimenticato la mafia e la criminalità organizzata, fenomeni sociali diffusi nel nostro Paese che sono un cancro da estirpare. Su questo tema serve sfogliare le pagine del libro di Giovanni Impastato 'Oltre i cento passi' fratello di quel Peppino ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978. Dopo il successo del film a Cinisi in Sicilia paese natio di Impastato sono nati associazioni, comitati, sezioni di partito a lui intitolati.

Impastato nel suo libro scrive: "Peppino fa parte di una storia ormai tramontata o è un esempio di lucidità e di impegno attuale ancora oggi? Peppino è certamente figlio del '68. La sua vita quotidiana era insieme impegno politico, la lotta è la denuncia puntuale e documentata, la satira come lesa maestà dei mafiosi e dei loro complici. Questo rimane di lui: la coerenza, anzi l'identificazione in un contesto di antimafia predicata più che praticata, mortificata e tradita da unanimismi e opportunismi, da trasformismi; la politica come passione-missione, scelta di vita è come progetto alternativo, in un quadro in cui i partiti sono diventati clan personali, aziende padronali, la corruzione dilagante e sistemica. Peppino avrebbe sofferto vedendo le sinistre ridotte ad una molteplicità di sigle incapaci di rinnovarsi e di organizzare masse di emarginati dalle dinamiche della globalizzazione. Peppino si ispirava ai grandi valori della disubbidienza civile praticata fino in fondo rischiando la vita, fossero anche i mafiosi. A parte Che Guevara, i suoi punti di riferimento sono stati Martin Luther King, Angela Davis, Rosa Parks e nella musica Joan Baez e Bob Dylan premio Nobel. Secondo Peppino Impastato la mafia era radicata nel territorio, interagiva con il potere costituito, identificandosi con esso, pilotava appalti e si era aperta al traffico di droga internazionale ".

La mafia accompagna la storia d'Italia e la condiziona. La mafia vince ed è sempre più forte ed attuale, e certamente non è un fenomeno del passato, anzi le mafie si sviluppano sia nelle periferie che nei centri diventando soggetti economici tra i più quotati a livello nazionale ed internazionale. I guadagni delle organizzazioni mafiose sono dovuti alla droga, al traffico di armi e di esseri umani, alla prostituzione, a quello dei rifiuti tossici oltre che al riciclaggio del denaro sporco, che investe e reinveste in attività lecite. La mafia, uccidendo Dalla Chiesa, Chinnici, Cassarà, Boris Giuliano, Falcone e Borsellino, uomini uccisi perchè tentarono di spezzare un processo espansionistico criminale proprio all'interno delle istituzioni, si è fatta antistato. È così che la mafia diventa stato e sta dentro lo stato. Lo dimostrano alcune inchieste giudiziarie inerenti la gestione degli appalti, delle grandi opere, del denaro pubblico e dei rapporti con la politica.

Una mafia invisibile da diventare onnipresente, che si insinua inquinando i più vasti settori della vita economica, politica e pubblica del nostro Paese. E posso dire che quei cento passi che dividevano la casa di Peppino Impastato dalla casa dei mafiosi oggi si sono moltiplicati invadendo la casa di tutti. Con questo esempio ho posto l'attenzione che un uomo come Impastato aveva capito molte cose sul fenomeno mafioso diventandone un precursore, e ciò ne ha fatto una vittima della mafia.

A questo governo rivolgo un appello e un invito affinchè usi tutti i mezzi necessari per sconfiggere questo fenomeno mafioso che occupa lo spazio economico e sociale del nostro Paese: mi ha sorpreso molto che nel programma non esiste un cenno sulla mafia anzi la parola 'mafia' è inesistente. Questo non solo è grave ma depone negativamente verso questo pseudo governo del cambiamento. Oggi si parla molto di 'poteri forti', con riferimento a banche o a élite della politica e della finanza, questa è una "vera mafia" con cui non si scherza e va combattuta e sconfitta.

Ma bisogna avere il coraggio di dire che non si è sconfitta perchè è mancata e manca una volontà politica per sconfiggerla, in quanto non è soltanto un fenomeno criminale, ma è diventato un problema sociale e culturale.

Temi come quelli sull'economia, sull'uguaglianza, su una giustizia giusta e snella uniti alla lotta alla mafia inesistenti, non solo non sono stati risolti ma non sono stati mai affrontati: questo ha spinto gli italiani ad allontanarli dalla politica in quanto si sono sentiti traditi e pertanto nelle elezioni del 4 marzo il voto ha premiato la protesta premiando il M5S e il centro-destra che hanno dato vita a questo governo giallo-verde. Un Governo dei no che dice no alle Olimpiadi di Roma e forse no anche a quelle di Torino, no vax, no tav, no tap, no gratis alla domenica ai musei e no allo shopping anche nelle domeniche, mentre negli altri Paesi europei i cittadini possono fare acquisti sette giorni su sette.

Un Paese che è bloccato dai no tanto che il M5S osteggiò il progetto della Gronda che avrebbe evitato il viadotto Morandi di Genova crollato il 14 agosto. Quello del 14 agosto è stato un disastro assurdo e spaventoso che ha lasciato una ferita profonda nel nostro Paese, ed un ferragosto di dolore e di lutto.

* Giornalista e scrittore

 

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