Sei anni. Da tanto la A24 e la A25 sono “in lista d'attesa” per la fine dei lavori di messa in sicurezza riguardo ponti, viadotti, gallerie.
Bisogna tornare indietro al governo Monti, secondo cui spettava al concessionario presentare il progetto per la messa in sicurezza come conseguenza del sisma aquilano del 2009. Addirittura la Protezione Civile inserì la A24 e la A25 tra le reti strategiche della penisola, ragion per cui in virtù del finanziamento dell'opera, a Strada dei Parchi S.p.a. fu garantito il rinnovo della concessione in una misura maggiore rispetto a quella iniziale, proprio per rientrare con quelle spese in più relative al progetto da finanziare.
Due i progetti elaborati dal 2012 ad oggi. Il primo prevede un nuovo tracciato al posto di viadotti e ponti poggiato ex novo su una rete di gallerie, del costo di 7 miliardi. Il secondo, invece, prevede la completa messa in sicurezza dei tracciati esistenti, del costo di 3 miliardi. L'ex ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio si espose apertamente per il secondo, ma tutto è fermo in attesa del via libera burocratico. E al contempo aumenta anche il rischio che le deficienze strutturali delle strade in questione peggiorino.
Qualcosa si era mosso con il decreto Mezzogiorno che stanziava 250 milioni di euro, provenienti dal fondo europeo di coesione, ma paradossalmente non sono ancora stati assegnati e si dovrebbe attendere addirittura il 2021.
Per questa ragione Strada dei Parchi aveva interpellato Cassa Depositi e Prestiti per ottenere un’anticipo e far procedere i cantieri. Ma al momento solo silenzio.
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