Immaginate che accada in Italia. Immaginate, spaparanzati sotto l'ombrellone o sul divano di casa, che un monologo di una attrice comica vada dritto a colpire le stucchevoli certezze dei fustigatori con tastiera o microfono.
Di quanti dicono e sanno e spiegano sempre cosa è giusto e, soprattutto, cosa è sbagliato.
Ecco, ovunque siate, al mare o in montagna, fate attenzione, qui di seguito, alle urticanti parole pronunciate da Michelle Wolf, notissima attrice comica statunitense, alla cena annuale dei corrispondenti della Casa Bianca.
Quella sorta di appuntamento col nemico che the Donald, il riporto biondo che sta facendo impazzire il mondo dell'informazione paludata e politicamente corretta, ha sempre snobbato: ''Cari miei giornalisti: siete ossessionati da Trump. Per caso è un vostro ex fidanzato? Perché fingete di odiarlo, ma in realtà lo amate. Quello che nessuno in questa stanza vuole ammettere è che Trump ha aiutato tutti voi...vi ha fatto vendere libri, giornali, tv. Voi avete creato questo mostro e ora vi arricchite grazie a lui".
Ecco, adesso, senza eccessivo sforzo, provate semplicemente a trasportare queste frasi in un contesto nostrano, che so?, uno dei tanti premi e incontri pseudoletterari.
Luoghi dove certi bacchettatori di professione trovano sempre modo e gusto di inveire contro un Matteo Salvini o un Luigi Di Maio spingendosi persino a rivalutare e plaudire quello stesso Silvio Berlusconi contro il quale hanno pontificato, lautamente retribuiti, per decenni.
Serate da Ninfeo o da bordo piscina ove si denuncia, tra tartine e champagne, ogni sopruso e ogni ingiustizia operata da questi nuovissimi e cattivissimi barbari inopinatamente arrivati al potere.
Coraggio, è abbastanza semplice: basta togliere, dalla succitata frase il cognome Trump e metteterci al suo posto, con la dovuta cautela, uno di quegli altri due. Magari alternandoli entrambi. Così come, da qualche mese, si alternano e si susseguono su ogni prima pagina e su ogni Tg. Fatelo e il risultato sembrerà stupefacente. Da lasciarvi, a seconda delle sensibilità, sbigottiti o confortati. Perché la denuncia-sfottò della signora Wolf risulterà perfettamente sovrapponibile alla nostra realtà quotidiana.
Che, nel caso, non solo avvicina Washington a Roma, ma fa di tutto il mondo un paese. Dove bisogna sempre tenere a mente che la verità non è mai una esclusiva di alcuno. Meno che mai di qualche borioso giornalista con contratto a nove zeri.
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