Riceviamo dall'on. Gianni Melilla:
Caro direttore,
nel fascicolo degli ordini del giorno al Bilancio Interno della Camera, in discussione in queste ore, non vi è traccia delle decine e decine di OdG dei grillini che nei 5 anni passati infiammavano il dibattito con le richieste di dimezzamento delle indennità parlamentari, di riduzione delle diarie di soggiorno in particolare per i parlamentari che abitano a Roma e non devono pagarsi l’alloggio, di rendicontazione delle spese per l’esercizio del mandato (oggi al 50%), di abolizione delle spese telefoniche, di assunzione dei collaboratori parlamentari per arginare il precariato di tanti giovani a tutto vantaggio dei parlamentari, di abolizione delle indennità aggiuntive per i titolari di cariche interne (varie migliaia di euro di stipendio ogni mese), la diminuzione dello scandalo di supersegreterie per i titolari di cariche interne con tante assunzioni esterne a carico della Camera, di aumento dei costi di bar e ristorante, di rinuncia alle macchine di servizio meglio conosciute come auto blu, di diminuzione dei materiali di cancelleria, di fine del regalo delle mille miglia Alitalia, eccetera.
Ora è tutto finito? I deputati del M5S hanno la memoria corta, eppure quei loro obiettivi oggi possono realizzarsi con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza guidato dal loro presidente Fico.
Hanno fatto solo il ricalcolo dei vitalizi, ma quello riguarda un migliaio di vecchi ex deputati . Invece queste altre cose, ben più sostanziose riguardano gli attuali parlamentari, cioè parliamo delle loro tasche e non di quelle degli altri.Il M5S evidentemente quando governa la pensa diversamente sui costi del Parlamento.
Infine da parte dei giornali e televisioni d’assalto, giornalisti megafono dell’antiparlamentarismo in questi anni, non giunge nessuno, ma proprio nessun commento scandalizzato.
Gianni Melilla