Decreto Dignità, Zennaro: "Primo pilastro per evitare deriva sudamericana"


Il commento del deputato pentestellato abruzzese: "Un segnale forte alle famiglie e ai giovani"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
03/08/2018 alle ore 14:25

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Decreto Dignità, Zennaro: “Primo pilastro per evitare deriva sudamericana”. Così il commento del deputato pentestellato abruzzese sul provvedimento approvato dal governo: “Un segnale forte alle famiglie e ai giovani”.

E osserva: “E' un decreto importantissimo a cui abbiamo lavorato duramente e che arriva in un momento in cui è assolutamente urgente agire contro la precarietà. Non solo i dati Istat sulla disoccupazione ci dicono che abbiamo raggiunto il record di contratti a tempo determinato e di lavoratori a termine, ma anche il rapporto Svimez 2018 è molto allarmante, definendo nel Mezzogiorno un quadro di crescente povertà con numero raddoppiato di famiglie in cerca di occupazione. Preoccupa molto anche la quantità di giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni che se ne sono andati negli ultimi 16 anni, quasi un milione. Il Decreto Dignità vuole dare un segnale forte alle famiglie e ai giovani, affinchè possano tornare a programmare il loro futuro attraverso maggiori possibilità di un lavoro più stabile. L'obiettivo è rendere le assunzioni a tempo indeterminato il contratto più vantaggioso”.

E aggiunge: “Questo è un primo vero provvedimento per contrastare un modello di sviluppo che non condividiamo: precariato diffuso, delocalizzazioni selvagge, gioco d'azzardo, insomma negli ultimi anni siamo andati verso modelli sudamericani con disparità crescente e la scomparsa della classe media, finalmente un segnale importante a favore dei cittadini e non delle solite lobby. Puntiamo alla stabilità e alla tranquillità delle famiglie come fattore essenziale per il rilancio dell'economia, per questo vogliamo tutelare l'occupazione e aiutare soprattutto la piccola e media impresa che investe in Italia. - E conclude - Ogni azienda è libera di delocalizzare, ma non con i soldi dei cittadini italiani, il beneficio pubblico è giusto che vada a chi rimane nel nostro Paese."

 

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