Renzi convoca i suoi: cena a Roma per organizzare le "battaglie d'autunno"


Il retroscena - Parteciperanno tutti i firmatari del famoso documento stilato qualche settimana fa da Lorenzo Guerini, che puntava alla pacificazione interna


di Lucia Rossini
Categoria: ABRUZZO
26/07/2018 alle ore 18:42

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Matteo Renzi non si tira indietro, anzi rilancia l'azione politica della sua area. L'ex segretario del Pd ha convocato per questa sera i suoi fedelissimi nel giardino di una villa dell'Aventino a Roma per tirare le fila prima della pausa estiva.

Parteciperanno tutti i firmatari del famoso documento stilato qualche settimana fa da Lorenzo Guerini, che puntava alla pacificazione interna. Circa 120 parlamentari, per l'esattezza 77 deputati (su 105) e 39 senatori (su 52). 

Cinquanta euro a testa, per pagare le spese del buffet. Al centro della discussione ci sarà la riorganizzazione della corrente in vista delle battaglie d'autunno, in primis quella interna. Il congresso si avvicina e Renzi non ha ancora un candidato credibile da opporre a Nicola Zingaretti. Sempre che, alla fine, come dicono alcune voci ben informate, non decida di rimettersi in gioco in prima persona, magari con la spinta amica della Leopolda già fissata per ottobre.

D'altronde, all'ultima Assemblea, il suo intervento infuocato (l'apice fu l'ormai celebre "rifarete il congresso e lo riperderete", rivolto all'ala dove era seduta la minoranza) aveva fatto pensare a tutto fuorché a un leader in attesa di pensionamento.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata la formazione della nuova segreteria del Pd da parte di Maurizio Martina. I renziani si sono sentiti defraudati: "In fondo siamo ancora la maggioranza di questo partito e invece siamo stati trattati come se fossimo in minoranza", dice un parlamentare vicino all'ex segretario. Molti, in effetti, hanno storto il naso per il veto posto da Gianni Cuperlo (e non solo da lui) su Luca Lotti e la mancata nomina di Teresa Bellanova come vice.

Certo, anche dentro l'area renziana, di cui fa parte il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, non mancano i distinguo. C'è chi spinge per fare il congresso subito, chi invece consiglia di ritardare il più possibile per avere più tempo riorganizzarsi, chi addirittura non abbandona la suggestione di dare vita ad un nuovo partito di ispirazione macroniana.

Tutti temi che verranno messi sulla tavola del giardino romano in cui Renzi tornerà protagonista e proverà a riannodare i fili di un discorso mai veramente interrotto.

 

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