E’ sempre più corsa alle prossime regionali in Abruzzo. Nonostante le incertezze sulla data delle consultazioni, sembra affare a due tra centrodestra unito e Movimento Cinque Stelle per la carica di Governatore Regionale.
Fabrizio Di Stefano, ex parlamentare forzista, appena "battezzato" new player da un sondaggio, fa il punto con Impaginato sui mesi che separano la regione dal voto, su come scegliere chi sarà candidato del centrodestra, su quale alfabeto il centrodestra dovrà utilizzare per stimolare una nuova stagione.
L'Abruzzo in panne, tra fondi Ue sprecati, emergenze dimenticate come Bussi e troppe promesse piddì. Come uscirne?
Io credo che l’Abruzzo abbia toccato una delle pagine più negative della sua storia dal punto di vista dell’amministrazione regionale, Bussi è solo una delle punte di queste negatività di cui la regione è stata vittima in questo quadriennio. E’ una delle tante eredità che lascerà a chi verrà dopo. Il dato che ritengo più preoccupante è che faccio fatica a vedere qualche positività in questa gestione.
Quale la maggiore responsabilità dei democratici, eccessiva supponenza o mediocre classe dirigente?
Io mi limito a constatare i fatti. La realtà ci dice il Pd è fuori gioco dalle prossime regionali, così come confermato dagli ultimi sondaggi. Non credo sia stato un gioco al massacro voluto da parte del Partito Democratico, certamente il vero mattatore è stato D’Alfonso.
Il Partito Democratico probabilmente non ha saputo neanche tenere testa alla pervicace volontà del governatore di gestire in questa maniera la Regione, penso alle assurdità dei project financing sugli ospedali che ha provato a mettere in piedi senza risultato. Penso alla inconsistente capacità di programmare la spesa dei fondi comunitari, altro fardello che la prossima giunta regionale si dovrà trovare in eredità. Questa incapacità avrà un riflesso anche sui finanziamenti dei prossimi anni.
Il nodo del doppio ruolo governatore-senatore è giunto al pettine. Che previsioni fa?
Io credo che come raccontano i sondaggi, la partita è circoscritta a centrodestra unito e cinquestelle. Il Movimento continua a viaggiare con un trend positivo in termini di percentuali. Il centrodestra, se unito, se rafforzato da liste civiche importanti, se in grado di raccogliere le volontà del territorio e quindi di far emergere dalla gente le scelte fondanti, può essere sicuramente vincente.
I tremila supporters di Salvini a Silvi cosa dimostrano?
Io c’ero a Silvi, ho visto i supporters di Salvini. Molti li conoscevo perché venivano da un’esperienza di destra, tra queste Alleanza Nazionale o dalla lunga militanza in Forza Italia. Credo che da parte loro non ci sia forte sensibilità nei confronti dei grillini ma del centrodestra, fondato sui valori che in parte ha portato anche Salvini a Silvi.
Che differenza c’è tra votare a novembre piuttosto che a maggio?
Maggio è una data impossibile, il voto dovrà infatti essere espletato entro novanta giorni dalle dimissioni di Luciano D’Alfonso. Alla luce di questo mi pare evidente dalle cronache dei giornali che ogni giorno che passa l’Abruzzo perde treni: non abbiamo ricevuto finanziamenti europei e si sono tenuti concorsi di dubbia legittimità, penso a quello che ha espletato la ASL di Pescara con 30 assunzioni. Penso alle nomine dirigenziali, penso alle stabilizzazioni. Una serie di scelte e di atti su cui, con una magistratura un pochino più attenta penso ne vedremmo delle belle.
Qualche analista si è spinto a definire Tajani il commissario liquidatore di Forza Italia.E' cosi'? Io mi auguro di no e credo che Tajani possa e debba essere la carta che si sta giocando Forza Italia per una ristrutturazione e un rilancio di cui evidentemente necessita. Tajani ha l’esperienza e l’autorevolezza per poter avviare il restyling e il rilancio di Forza Italia, ne abbiamo indubbiamente bisogno dato che i numeri e le cifre di questo momento nei sondaggi ci raccontano una situazione da riequilibrare.
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