Fuoco amico, se pure Bracco contesta D'Alfonso...


Il consigliere di Sinistra Italiana: "No a nuovi sansifici. Si agisca con lungimiranza"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
25/07/2018 alle ore 07:47

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Leandro Bracco, consigliere regionale ed esponente di Sinistra Italiana, ha bocciato la proposta del Presidente della Regione Luciano D’Alfonso che aveva ventilato nel corso di una riunione nell'ambito della quale aveva parlato di un possibile finanziamento straordinario a favore della costruzione di un nuovo sansificio.

"La Regione Abruzzo – afferma Bracco – torna a occuparsi della questione del trattamento e smaltimento della sansa. Una tematica rilevantissima se si considera che ben 450 sono i frantoi presenti in Abruzzo e 9 milioni circa le piante di ulivo. Ciò che però non può non sorprendere è la circostanza secondo la quale, ancora una volta, il problema venga affrontato dalle istituzioni con una quota di lungimiranza che si attesta, per usare un eufemismo, ai minimi termini". "A metà giugno scorso – prosegue il Consigliere Segretario – il presidente D'Alfonso, nel corso di una riunione convocata in Regione, aveva parlato di un possibile finanziamento straordinario destinato alla realizzazione di un sansificio in grado di soddisfare le esigenze del settore. Un impianto dalle notevoli dimensioni pagato, attraverso una legge regionale, dalla collettività abruzzese. Mi domando – si chiede Bracco – a quali comunità lo stesso D'Alfonso intenda donare una sfavillante ciminiera. A discapito di quali realtà, per realizzare il progetto, verranno sottratti fondi pubblici e sulla base di quale criterio verrà finanziato? I sansifici sono impianti superati. Nella nostra regione, proprio perché rivelatisi gravemente impattanti e non compatibili con l'ambiente, sono stati osteggiati da migliaia di cittadini e infine chiusi per palesi incompatibilità".

"Eppure esistono – continua Bracco – soluzioni alternative. L'università di Perugia, ad esempio, ha elaborato uno studio circa l'impiego delle sanse in zootecnia. Allo stesso tempo il CRA – OLI (Centro di ricerca per l'olivicoltura e l'industria olearia) ha valorizzato l'utilizzo della sansa nel settore vivaistico. In aggiunta molte altre sono le strade percorribili che guardano prioritariamente alla compatibilità ambientale. Soluzioni anche di celere attuazione a differenza di quella che vorrebbe la possibile costruzione di un impianto. Inoltre c'è da domandarsi a chi convenga effettuare un investimento di tale portata". "In questa vicenda – sottolinea Bracco – appare grave il fatto che la politica che ha in mano il potere non abbia neppure pensato di chiedere un contributo alle università o alle istituzioni che si occupano di ricerca. L'unica soluzione proposta è stata l'industrializzazione, nonostante essa risulti superata, tutt'altro che di rapida attuazione e dunque pressoché inutile".

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