Dazi o non dazi? Eurozona o Stato Nazione? I punti sono dirimenti e strategici per calibrare la nuova visione del mondo e le misure da adottare per non restare drammaticamente indietro (e con un pugno di mosche in mano).
Bruxelles continua a fare asse con Pechino: l'ultimo vertice eurocinese ha sostanzialmente corroborato l'azione anti dazi trumpiani, nel solco di una partnership che nasce dalla Via della Seta, il nuovo mega progetto asiatico che porterà merci ed energia in lungo e in largo per quel fazzoletto di mondo che per primo fu percorso da Alessandro Magno.
Di contro, la Cina ha ormai deciso di andare anche dove mancava da 30 anni, come nel Golfo: il viaggio del presidente Xi negli Emirati ha proprio questi obiettivi, visto che non accadeva da cinque lustri. Ma Xi ha capito che per bypassare l'ortodossia di Trump deve farsi furbo, e così allaccia un nuovo contatto con Israele, desiderosa di esportare lì il proprio know how tecnologico.
Una partita a scacchi, un risiko senza carri armati ma con aziende che tentano di fare pil, e a ragione. L'Ue in questo momento sta però perdendo la partita nei Balcani: dove non è sufficiente correre all'impazzata per imporre un allargamento a est su cui andrebbe usata maggiore prudenza.
Bensì, come appunto fa la Cina da anni attraverso il grimaldello delle infrastrutture e degli atenei, potrebbe favorire interlocuzioni, aprire sedi, favorire scambi ma ragionando assiduamente prima di dare l'ok a Tirana e Skopje.
Non a caso sul punto la Francia di Macron è contraria (assieme all'Olanda) per via dei troppi dossier ancora irrisolti alla voce criminalità e stato sociale. L'Ue non riesce a programmare, è preda della scadenza elettorale del 2019, dei dossier strategici come idrocarburi e gasdotti, caso Libia e Siria: e proprio perché non ha fatto sufficiente prevenzione, ora si trova a gestire l'emergenza.
Significa stare (male) sul pezzo, con provvedimenti fatti coi nervi e non con logica. Ecco la ragione per cui occorre una politica che analizzi e ragioni: e non che si trovi sempre con l'acqua alla gola.
Non c'è un minuto di sosta, la geopolitica vola sull'alta velocità: in Italia, incece, ancora sul dorso degli asini.