L’Abruzzo di Luciano D’Alfonso si prepara al voto. Dopo cinque anni di guida dem, la regione è pronta a vivere una nuova tornata elettorale (probabilmente a primavera e non più in autunno). Le ultime consultazioni hanno visto la supremazia del centrodestra a livello comunale, mentre le politiche hanno raccontato della ribalta penta stellata.
Il punto sulla situazione in vista delle prossime regionali con Carlo Masci, consigliere comunale di pescarese eletto con la lista civica Pescara Futura.
D.Si allontanano le regionali: c'è più tempo per mettere a punto i dissidi tra Lega e altri alleati sul nome del candidato governatore?
R.Io non parlerei di dissidi, c’è solo un normale confronto per scegliere il candidato migliore fra alleati che ovviamente hanno un nome da proporre. Penso che in questo momento ci sia una dialettica interna al centrodestra per trovare un candidato che sia una figura di sintesi tra le parti.
D.Perché sembra che si pensi più al nome che ai programmi? Eppure il Pd abruzzese di cose lasciate a metà se ne intende...
R.Noi ripartiamo dal buon operato dell’ultima giunta di centrodestra. Il nostro ultimo governo aveva risanato l’Abruzzo ed era uscito da una situazione di fallimento che aveva trovato nel 2009, quando si era insediato. Questo ha portato sicuramente un risanamento che oggi però deve essere assolutamente verificato alla luce dei quattro anni e mezzo dell’attività di D’Alfonso, improvvisata e sicuramente poco incline al rispetto di quelli che sono i ragionamenti di un regione virtuosa come quella che abbiamo lasciato.
Ripartiamo dal buono, pensiamo allo sviluppo sul territorio avuto negli anni precedenti nonostante la crisi. Eravamo riusciti a raggiungere numeri interessanti sia sull’occupazione che sul PIL, l’Abruzzo in questi cinque anni è stato in ginocchio su tutti gli indicatori economici.
D.Che schema vede all'orizzonte, quello del governo gialloverde o del centrodestra classico?
R.Sono fortemente convinto che ci sarà una coalizione di centrodestra, negli ultimi venticinque anni è questo il motore che ha ragionato in termini di concretezza. Non temiamo possibili accordi tra Movimento Cinque Stelle e Lega, a livello nazionale sono legati solamente da un contratto ma non da un’alleanza come quella che si è consolidata negli anni internamente al centrodestra.
D.Si può pensare dunque al centrodestra in prima battuta e solo ai ballottaggi guardare ad un apertura con il M5S?
R.No, noi ci presenteremo come centrodestra. Il sistema di voto è un maggioritario, se vinceremo governeremo noi. Se vinceranno gli altri, ma non credo, governeranno altri.
D.Pescara da sempre è stata apripista di dinamiche regionali e poi anche nazionali, come l'exploit del M5s: in Forza Italia cosa accadrà? Arriva Tajani il 14 luglio...
R.Non parlerei di exploit penta stellato a Pescara. I cinquestelle hanno avuto un buon risultato nel centrosud che è stato dettato da una spinta di rabbia contro un governo del Pd che sicuramente ha messo in ginocchio l’economia, ragionando però in termini di territorialità sia per quanto riguarda la Regione che per quanto riguarda il comune potremo certamente affermare il buon governo del centrodestra. Abbiamo dimostrato di avere capacità amministrative e capacità di governo, credo che quello sia il ritornello delle prossime amministrative e del prossimo governo regionale. I cinquestelle in termini di protesta hanno una grande efficacia ma in termini di costruzione di attività amministrativa stanno dimostrando delle carenze e dei vuoti incredibili, lo abbiamo visto a Torino, a Roma e in tutte le città dove stanno amministrando. Un segnale che mi sento di dire che possiamo rivedere anche a livello nazionale in questo governo, basti pensare a tutte le iniziative proposte dai cinque stelle.
D.Tajani a Pescara?
R.Lo accoglieremo a Pescara come lo abbiamo sempre accolto, in maniera entusiasta. Lui venne in città due anni fa ed è stato accolto in comune da una folla entusiasta e da lì a poco è diventato Presidente del Parlamento Europeo. Oggi torna da Presidente del Parlamento Europeo, e torna anche da Vicepresidente di Forza Italia. A Pescara c’è un grande entusiasmo, c’è una Forza Italia che è sicuramente viva e c’è un centrodestra che ha sicuramente voglia di riconquistare una città per mettere in campo il buon governo che ha dimostrato negli anni passati, per riprendere un discorso che si è interrotto con una giunta di sinistra che è stata a Pescara vergognosa in tutti gli aspetti che ha toccato. Dall’inquinamento del mare, al fiume e a tutte le situazioni negative che hanno caratterizzato la gestione Alessandrini.
D.Quale sarà il ruolo del civismo nella nuova proposta che ridoni entusiasmo ai territori?
R.Le liste civiche a Pescara ed in Abruzzo hanno rappresentato per il centrodestra sempre una grande risorsa negli anni, io ne sono stato un po’ il simbolo. Pescara Futura o Abruzzo futuro. Sicuramente il civismo riesce ad attrarre consensi dai cittadini che si avvicinano alla politica ma che non vogliono avvicinarsi direttamente ai partiti. Oggi c’è un terreno molto fertile, sono certo che le liste civiche daranno un grande supporto, anche ai partiti storici del centrodestra così da far in modo che sia a Pescara, che in Abruzzo che a Montesilvano il centrodestra possa prevalere sia sulla sinistra che sui cinquestelle.
D.Il nuovo centrodestra si rivede nella figura di Antonio Tajani?
R.E' un personaggio che ha tutte le caratteristiche e le qualità per poter rilanciare Forza Italia ai livelli di un passato più o meno recente, lo farà e lo farà nel migliore dei modi.
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