E tra le tante cose ieri il Senato accademico ha deciso di cambiare nome all’Università Gabriele D’Annunzio. La proposta è del rettore Sergio Caputi che ora vuole chiamare l’Ateneo “Università degli studi dell’Adriatico Gabriele D’Annunzio Chieti-Pescara”, dove la new entry è proprio “Adriatico”, un nome così lungo che neppure un calciatore brasiliano.
Ma a parte l’assonanza con lo stadio pescarese Adriatico, e a parte che Chieti di adriatico non ha nulla, se non le case al mare a Francavilla, a molti l’idea di cambiare nome all’università è apparsa strana, non proprio di primaria necessità. Anche se Caputi, per la verità, la sua idea l’aveva già annunciata in campagna elettorale, se così si può dire.
Invece no: intanto l’Università in questo modo strizza l’occhio a tutto il bacino medio-Adriatico, e quindi anche ai Paesi dirimpettai dove molti figli di papà vanno a conseguire specializzazioni nelle varie branche mediche alle quali in Italia non hanno avuto accesso, e così facendo si scrolla di dosso un nome che non l’ha resa felicemente famosa.
E poi un nome così lungo è destinato ad essere accorciato: inevitabile insomma che se un pupo lo chiami Francescopaolo, il suo diminutivo diventerà subito Francesco o Paolo, e allo stesso modo se un’università la chiami “Adriatico Gabriele D’Annunzio Chieti-Pescara”, qualcosa alla fine la perderai per strada.
Innanzitutto Chieti-Pescara, e poi anche D’Annunzio, che intanto è inflazionatissimo, e poi non se ne può proprio più. Alla fine quindi l’università si chiamerà Adriatica, punto e basta.
Come lo stadio, come la Provinciale, come una università che ha deciso di cambiare aspetto. Alla faccia di Pescara, di Chieti e di tutti i campanili.
ps: attenzione però, se i chietini intravedono il rischio, povero rettore.
twitter@ImpaginatoTw