«La scellerata decisione di aderire all'Autorità Portuale di Ancona, da noi sempre osteggiata, oggi viene confermata quale scelta sbagliata, miope e soprattutto dannosa per i nostri porti di rilevanza nazionale come Ortona e Pescara che vengono completamente cancellati dalla programmazione degli investimenti».
Così il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e il suo collega Mauro Febbo intervengono sulla questione della tutela dei porti abruzzesi.
Già in passato il tema era stato al centro di una polemica in consiglio regionale proprio tra gli stessi Sospiri e Febbo da una parte, l’allora consigliere D’Alessandro e D’Alfonso dall’altra, per via dell’inserimento dei porti di Ortona e Pescara sotto il controllo dell’Autorità Portuale del Medio Adriatico ossia Ancona, Pesaro, Falconara e San Benedetto.
La ragione di tale discordanza era dovuta al fatto che, secondo Sospiri, essi mai avrebbero investito «nel creare una concorrenza così vicina al Porto di Ancona».
Sospiri continua dicendo che secondo quanto emerge dal “Documento per la Progettazione di Fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese”, gli otto progetti da far finanziare dal Ministero delle Infrastrutture tramite il suddetto documento e proposti dall'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, verrebbero tutti realizzati esclusivamente nel Porto di Ancona.
In sostanza, sarebbero esclusi tutti gli altri porti, ossia Pesaro, Falconara, San Benedetto, Pescara e Ortona. Sospiri sottolinea, inoltre, come questa situazione metta in evidenza l’assenza di una politica all’interno dell’Autorità che tuteli e porti avanti le ragioni dei porti abruzzesi.
Porti che necessitano di dragaggio, completamento di banchine, attracchi, prolungamento della diga foranea, vasca di colmata.
«Chiediamo che D'Alfonso e il presidente dell'Autorità Portuale di Ancona vengano immediatamente in II° Commissione Consiliare a riferire e spiegare cosa intendono fare per rendere competitivi e strategici i porti di Ortona e Pescara», spiegano Febbo e Sospiri, «Chiediamo di limitare i danni, rivedere e rimettere in discussione questa programmazione inserita all'interno di questo Documento che mortifica e danneggia fortemente lo sviluppo dell'economia abruzzese e di tutto l'indotto che ruota intorno ai Porti di Ortona e Pescara, che da tempo attendono investimenti e una programmazione certa e seria».
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