L'Aquila, tutti i mal di pancia del Pd contro Palazzo Chigi


Il capogruppo democrat Palumbo: "È bastato un solo mese per far emergere il totale disinteresse del nuovo Governo nei confronti della città"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
10/07/2018 alle ore 16:25

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È bastato un solo mese per far emergere il totale disinteresse del nuovo Governo nei confronti della città dell'Aquila. Così Stefano Palumbo, capogruppo Pd, prende posizione su una deriva che parte con la mancata nomina di un sottosegretario con delega alla Ricostruzione.

Sarebbe stata, secondo il democrat, una figura istituzionale determinate ai fini della risoluzione dei mille problemi connessi al sisma. E osserva: “La mancanza di un referente politico a cui affidare le istanze del territorio, in un momento cruciale del percorso di ricostruzione, si traduce, già di per sé, in un grave vulnus per il capoluogo d'Abruzzo”.

Sulla restituzione dei tributi, poi, si registra “un preoccupante tergiversare che, a fronte delle promesse roboanti e delle ferme rassicurazioni di alti esponenti politici del centro destra in visita in città, porta con sé lo spettro della crisi e della chiusura per molte aziende del territorio, con conseguente emorragia di posti di lavoro e ripercussioni di inimmaginabile gravità”.

Ciò non bastasse, osserva, si registra adesso anche l'annuncio, da parte del Governo, della fine del progetto "Italia Sicura", che aveva dato vita alla creazione di due strutture operative, ai fini di condurre azioni mirate, rispettivamente, alla messa in sicurezza del suolo, rispetto al rischio sismico e al dissesto idrogeologico, e delle scuole.

“Obiettivi importantissimi in un Paese, come il nostro, che si è dimostrato fragilissimo rispetto a queste calamità, come noi, purtroppo, sappiamo bene. Politiche che andavano nella direzione da noi invocata in anni di battaglie, condotte nella convinzione di un necessario cambio culturale nella gestione del territorio nazionale”.

E aggiunge: “Suscita apprensione, inoltre, la proroga di soli tre mesi per la Struttura tecnica di missione per il sisma 2009, altro importante elemento di raccordo con Roma per la definizione delle regole e per l'erogazione dei fondi, il che fa presagire e temere una ulteriore, infausta chiusura.

Davanti a tutto questo noi, come territorio, non abbiamo nulla da dire? Ci aspettavamo che rappresentasse un punto di forza la vicinanza politica del Governo nazionale all'amministrazione comunale, mentre l'assordante silenzio di quest'ultima sembra svelare piuttosto una pericolosa sudditanza. Credo sia arrivato il momento che il mondo della politica, dell'associazionismo, dei sindacati e dei rappresentanti di categoria, insieme con la società civile, faccia sentire la propria voce. In questo momento, storico e cruciale, - conclude - non possiamo assistere silenti a questa pericolosa deriva. Dobbiamo essere uniti e coesi nel lanciare un appello unanime e nel pretendere che vengano ascoltate le nostre ragioni. Sottovalutare segnali fin troppo chiari potrebbe rivelarsi un errore fatale per il destino della nostra città e delle aree interne”.

 

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