Kolinda Grabar Kitanovic...non riesco proprio a sfrattarla dalla mente e meno che mai dagli occhi... Quella prorompente sirena adriatica è la Presidente della Croazia, una atomica bionda il cui bikini soffoca senza scampo nell'effigie da subito virale sparata al Mondo intero e che vale più di cento gol.
Bene...mi sono liberato di un peso...
Ricominciamo: la vigilia delle semifinali di Russia 2018 mi ricorda la metafora della scacchiera (guarda caso la bandiera croata) e dell'infinito.
Se un chicco di grano viene posto sul primo dei 64 quadrati a disposizione e poi il doppio sul secondo e così via...il calcolo diventa impossibile.
E così al Mondiale più vai avanti, meno squadre rimangono e più gli argomenti si moltiplicano. Prendete le guerre...il Croato Vida segna e dedica il gol all'Ucraina in guerra con la Russia...due giocatori Albanesi con la maglia della Svizzera mimano il simbolo della grande Albania e i serbi si infuriano.
Calcio e politica si avvinghiano come coccodrilli in lotta e come sempre chi vincerà farà al massimo finta di piangere l'altro. È tutto un film...ben lo sa da dove si trova Carlo Vanzina tanto sbeffeggiato in vita e opere quanto celebrato adesso.
Prima della guerra in campo tra Francia-Belgio e Croazia-Inghilterra la mossa giusta la fa Vettel che vince con la Ferrari nell'Inghilterra di Hamilton è ancora a bordo sentenzia via radio...e ora portiamo la loro bandiera a Maranello...
Se non è un bottino di guerra questo...
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