Prima di lui Tommaso Coletti, adesso il segretario particolare del governatore, Enzo Del Vecchio. L’Autorità portuale è per la Regione Abruzzo un altro poltronificio. A dirlo è il sindaco di Ortona Leo Castiglione:
“È una nomina che ha chiari connotati e mandanti politici – commenta il primo cittadino – che non tiene in nessun conto le indicazioni fatte dal territorio e dal Consiglio comunale di Ortona che qualche mese fa proprio in occasione dell’avvenuta decadenza del senatore Tommaso Coletti aveva indicato come sostituto l’ingegnere Tommaso Giambuzzi, una scelta dettata dalla professionalità e dagli incarichi internazionali svolti dall’ingegnere proprio in materie attinenti alla logistica e alle sviluppo di infrastrutture portuali. Invece ancora una volta la meritocrazia viene avvilita da una nomina di fine legislatura regionale che mortifica un territorio che dovrebbe rappresentare uno snodo centrale per l’istituenda Zes, altro capitolo oscuro di questa politica di fine legislatura che pensa solo alla prossima campagna elettorale”.
D’altronde, già lo scorso anno, quando la Regione Abruzzo nominò Coletti, ci fu un notevole scalpore: di là, a due passi da casa, un ingegnere navale, iscritto all’Ordine degli ingegneri e nel registro del personale tecnico delle costruzioni navali che aveva lavorato in vari cantieri del settore, selezionato attraverso un avviso pubblico da una rosa di sette candidati; qui, a casa nostra, un perito chimico con una lunga carriera politica alle spalle e una laurea in Economia e management presso la Facoltà d’Annunzio presa a 59 anni, ma anche grande appassionato di musica leggera anni 60-70, e scelto dalla Regione senza avviso e senza bando. Di là, nelle Marche, una nomina selezionata con cura, qui in Abruzzo una nomina fatta a suo tempo per placare le ambizioni di candidatura dei Coletti senior e junior su una piazza come Ortona.
Così accadde, a marzo 2017, che mentre le Marche nominarono l’ingegnere navale Giulio Piergallini, l’Abruzzo nominò un ex senatore, un ex presidente di Provincia, un ex insomma.
All’epoca, i sostenitori del candidato sindaco del Pd (e di Camillo D’Alessandro), il comandante Rinaldo Veri che ha poi perso (e che il 4 marzo ha fatto poi un’apparizione con i 5 stelle), non vedevano di buon occhio la discesa in campo di padre e figlio. E allora, per dissuaderlo e come consolazione, ricevette l’Autorità portuale.
ps: ma poi il figlio si candidò lo stesso. Ingrati, questi figli.
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