“Traditore, hai venduto la Macedonia per trenta denari”. Contestazione a Londra per il premier greco Alexis Tsipras, reduce dall'accordo al ribasso con Skopje che ha regalato alla Fyrom il nome di Macedonia del Nord, con una coda di proteste e polemiche in molteplici città elleniche.
In visita nella capitale inglese, il capo di Syriza all'esterno del Centro Greco di Londra (dove aveva incontrato giovani scienziati greci e imprenditori che vivono e lavorano a Londra) è stato contestato da quattro greci che hanno gridato: "Traditore, hai venduto la Macedonia", "Hai venduto la Macedonia per 30 monete d'argento" e hanno gettato ai suoi piedi le monete.
Uno dei contestatori, John Bllados, greco originario di Kozani che vive a Londra, ha spiegato il suo gesto alle televisioni inglesi. Ha detto di essere stato informato che il premier avrebbe visitato il Centro greco di Londra e avrebbe anche lui voluto partecipare all'incontro, credendo che fosse un discorso pubblico.
“Quando sono arrivato nell'edificio, - ha raccontato - sono stato informato che l'ingresso era consentito solo su invito, il che è perfettamente comprensibile e sono rimasto lì. Ma avrei voluto porgli alcune domande. I greci all'estero sono delusi dall'accordo del governo sul nome di Skopje. Crede di aver fatto qualcosa di cui i greci oltreoceano dovrebbero essere orgogliosi? Tutti i greci all'estero vedono che c'è divisione. Mio figlio tra 12 anni sarà all'Università. Dirà ai suoi amici che suo padre è greco. I suoi amici gli chiederanno da che parte viene della Grecia, e quando dirà loro che viene da Kozani, i suoi amici gli diranno che non c'è la Grecia ma Macedonia, Skopje”.
E aggiunge che si sono ritrovati all'esterno del Centro in quattro, senza che si conoscessero, ma poi sono stati accusati di fascismo per il solo fatto di aver espresso una contestazione contro Tsipras, che si fregia di essere paladino degli ultimi, dei diritti di tutti e dei pensionati a cui il prossimo 1 gennaio taglierà ancora l'assegno mensile.
Un segno di come l'accordo sia stato mal digerito dai cittadini e anche un segno di come la democrazia e la libertà di espressione vivano una fase cupissima sotto il regime di Syriza, manco fosse cugino del partito di Erdogan.
Sparuti sono i media ellenici che si stanno occupando, nel merito, delle fortissime contraddizioni presenti nell'accordo con Skopje e dell'altro accordo tanto discusso, quello finanziario con la troika.
Ad Atene il governo dice di aver seppellito la troika, ma la Grecia resta imbullonata ai suoi creditori fino al 2052.
Per informazioni chiedere ai cittadini greci, non a qualche ministro.
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