Febbo vs Regione: altra occasione persa per far crescere l'Abruzzo


"Dopo 48 mesi di promesse e di una gestione schizofrenica dell'Ente regione, si vorrebbe in soli quattro mesi recuperare il disastro causato da D'Alfonso"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
18/06/2018 alle ore 16:20

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Il consigliere di Forza Italia Mauro Febbo esprime perplessità dopo 48 mesi di stallo vuole un cambio di  passo ed accusa la Regione di aver perso un occasione per far crescere economicamente l’Abruzzo.

"Dopo 48 mesi di promesse e di una gestione schizofrenica dell'Ente regione, si vorrebbe in soli quattro mesi recuperare il disastro causato da D'Alfonso mettendo in campo iniziative e risorse tali da far ripartire l'Abruzzo. Apprezzo lo sforzo dell'assessore Lolli ma credo che il tempo ormai sia abbondantemente scaduto visto il breve periodo che ci separa per le imminenti elezioni regionali di autunno. Dopo quattro anni di pura confusione, dove D'Alfonso ha deciso su tutto mortificando la sua giunta, non è pensabile recuperare in poco tempo il problema della disoccupazione".

E aggiunge : "Le iniziative che questo governo regionale si appresta a mettere in campo sono troppo poche e arrivano con un ritardo mostruoso rispetto alle vere aspettative e alle reali esigenze delle imprese. L'Abruzzo ha perso in questi anni di gestione da parte del centrosinistra un'occasione preziosa per far crescere la sua economia, l'occupazione e quei settori vitali come l'industria, l'agricoltura e il turismo. Seppur si registrano una minimo aumento di occupati bisogna essere realisti nell'ammettere come questi nuovi ingressi nel mondo del lavoro la stragrande parte sono ancora precari. Questo è il vero problema da risolvere e aggredire mettendo in campo risorse vere e politiche economiche e sociali concrete. In questi anni invece abbiamo assistito ad una gestione miope e illusoria dei fondi europei. Sin dal suo insediamento D'Alfonso ha ripetutamente assicurato si Sindaci non risorse ma un libro dei sogni chiamato Masterplan dove i finanziamenti sono ancora bloccati al CIPE. Infatti le convenzioni firmate sono solo cambiali da riscuotere tra qualche anno. In questi anni, poi, abbiamo assistito ad una gestione lenta e ingarbugliata dei Fondi Europei mentre i dirigenti competenti sono scappati lasciando all'improvvisazione la loro gestione e oggi vediamo i loro risultati negativi con percentuali irrilevanti, risibili e ridicoli dell'avanzamento dei Programmi. Rispetto alla passata gestione - spiega Febbo- abbiamo un FSE (fondo sociale europeo) dove sono stati pubblicati pochissimi bandi con un avanzamento della spesa del 2,49% (euro 3.555.631,54 su 142.503.150,00) mentre sul Fesr – spiega Febbo - c'è un avanzamento della spesa dello 0,20% (euro 464.696 su 231.509.780,00). Questi sono dati certificati non dal sottoscritto ma dai responsabili referenti dei fondi europei. Per non ricordare la pessima gestione del PSR (Programma di Sviluppo Rurale) che ha portato a dei record negativi. Infatti, la nostra regione registra una delle peggiori performance: è addirittura la terzultima d'Italia per la capacità di raggiungere gli obiettivi di spesa ed una delle ultime anche in Europa. Quindi, oggi, abbiamo una Regione con una quadro economico complesso e difficile da recuperare in pochi anni. Quando nel 2009 il centrodestra è entrato al Governo regionale ha trovato un Bilancio commissariato, debiti e una macchina amministrava al collasso ma abbiamo lavorato sodo riconsegnando una Regione migliore di come l'aveva ereditata.

Oggi invece vediamo ed assistiamo purtroppo ancora ad una Regione che arretra che soffre che non è riuscita ad agganciare le opportunità economiche con gli strumenti ed le professionalità che aveva a sua disposizione. Sono prevalsi solo gli interessi di pochi, o di uno solo, a discapito del bene dell'Abruzzo. Pertanto - conclude Febbo - quest'ultime azioni e risorse a favore delle imprese e aziende sono solo cure palliative ma non risolvono il problema dell'occupazione e della crescita che deve essere affrontati con una programmazione seria, credibile e concreta attraverso strumenti e risorse veri e non con gli slogan e le prediche del Masterplan ".

 

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