Si chiama George Rohr ed è nato a Bogotà. Possiede la NCH Capital Inc, fondo che gestisce 3 miliardi di dollari attraverso una rete di nove uffici in Europa dell'Est, in Russia e in Brasile, con uno staff professionale composto da circa 150 top manager. Ha deciso di realizzare a Corfù quella mini Dubai del Mediterraneo che i qatarioti avrebbero voluto fare nell'ex aeroporto Elleinikon di Atene e che i recenti fatti arabi potrebbero rallentare.
Il piano preliminare dell'investimento riguarda almeno 120 milioni di euro per la costruzione di alberghi di lusso, case indipendenti e una marina nuova di zecca nella zona di Kassiopi. Oltre a numerosi incontri governativi, uno degli uomini di fiducia di Rohr è stato pochi giorni fa sull'isola greca per annunciare i lavori. NCH, con grafici in 3 D e slides, ha presentato il modello di investimento, e la tipologia dei sea-cottage in tre aree distinte. Il tutto accompagnato da una ampia ristrutturazione di aree secondare, come impianti sportivi, piscine e un porticciolo con 60 posti di ormeggio.
Tempi di realizzazione, 24 mesi. Praticamente domani. Con un indotto significativo che muoverà i suoi passi anche in direzione delle cosiddette aree circostanti, come il basso e il medio Adriatico, lo Ionio intero e il bacino che guarda ai Balcani.
L'investimento si somma a quello da tempo annunciato dal gruppo Rotschild su alcuni atolli dello Ionio stesso, nei pressi di Skorpios, l'isola di Aristotele Onassis finita anch'essa in un vorticoso giro di miliardi, perché comprata quattro anni fa dall'oligarca russo Dmitry Evgenevich Rybolovlev, classificato da Forbes nella lista degli 80 uomini più ricchi del pianeta. Il 50enne possiede l’industria di fertilizzanti Uralkali e la squadra di calcio del Principato di Monaco.
Ma come si inserisce l'azione di NCH Capital Inc. all'interno delle nuove strategie geopolitiche del Mediterraneo? Fondata nel 1993, gestisce svariate attività in Europa orientale e nell'ex Unione Sovietica per conto di clienti istituzionali. Rohr è “di casa” nell'est: ha infatti iniziato ad investire nella macroregione poco dopo il crollo dell'Unione Sovietica e fu tra i primissimi occidentali a beneficiare delle opportunità di privatizzazione offerte da quei diversi mercati. Infatti oltre a investimenti nel settore immobiliare, nel private equity e in titoli pubblici, NCH figura tra i top mondiali nell'agroalimentare e tra i primi investitori nell'area del Mar Nero. Da sette anni ha aggiunto al proprio personale palmares anche il mercato dell'America Latina.
Il passepartout di Rohr, come da tradizione (tranne che in Italia) è la filantropia. Attraverso il Rohr Jewish Learning Institute ha creato 100 Chabad Case attraverso campus universitari in Nord America, puntando sulla rinascita della vita comunitaria ebraica in Europa orientale e nell'ex Unione Sovietica. Tra l'altro da un decennio promuove il Premio Sami Rohr per la letteratura ebraica, al fine di onorare l'amore per la scrittura ebraica di suo padre. Il premio annuale, del valore di 100.000 dollari, è gestito dal supremo Consiglio del Libro ebraico ed è destinato a incoraggiare gli scrittori emergenti il cui lavoro dimostri una visione fresca e una promessa di crescita.
E'anche membro Consiglio di fondazione della Avi Chai Foundation, fondata nel 1984 da Zalman Bernstein, il miliardario che si è inventato la Sanford Bernstein per promuovere la causa degli ebrei in tutto il mondo. Avi Chai dispone le proprie risorse negli Stati Uniti e in Israele. Proprio come Rohr, fino al 2003 Avi Chai ha operato in Russia e in altri paesi dell'ex blocco Sovietico. Ma la notizia è che la fondazione entro il 2020 dovrà spendere tutta la sua dotazione che ammontava nel 2010 a 600 milioni di dollari.
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