Proprio nell’anno in cui hanno perso la sede. Costretti a trasferirsi altrove. Proprio quest’anno il liceo artistico e coreutico “Nicola da Guardiagrele” di Chieti ha voluto regalare alla sua città un evento che parla del significato di appartenenza ai luoghi, quasi a voler regalare ai cittadini nuove possibilità di lettura, per stimolare una relazione nuova e rinnovata con le loro strade e le case e le mura.
Si chiama “Città invisibile” l’evento organizzato giovedì scorso dagli studenti del liceo artistico nel centro storico: installazioni, video, proiezioni, performance dal vivo:
“Vogliamo scorgere cosa c’è dentro al paesaggio cittadino, fatto di edifici architettonici di tante epoche e di persone che li hanno vissuti e modificati. Siamo di fronte non ad una sola città ma a tante città possibili. Vogliamo rendere visibili i tanti percorsi che attraversano la città, i frammenti di storie, i diversi punti di vista per guardarla”.
E così i giovani artisti hanno guidato i cittadini nel percorso di riscoperta della città, dei suoi edifici di pregio architettonico, “non con un sentimento malinconico ma con uno sguardo critico e un desiderio di slancio verso il futuro”, spiegano sulla loro pagina Facebook.
La mappa ha toccato Palazzo Lepri, il Convitto G.B. Vico, Largo G.B.Vico, corso Maruccino, Palazzo Cocco, Piazza de Laurentis e Piazza Cremonesi.
Apperò ragazzi, un evento bellissimo, come testimoniano le foto delle opere dei giovani artisti. E un grande atto di amore degli studenti e dei docenti del liceo per questa loro città, quella stessa città che li ha costretti ad andare via, giù allo Scalo, sia pure per cause di forza maggiore.
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