Civismo e regionali: chi c'era alla due giorni di dibattiti promossa da Di Stefano


"Solo una grande alleanza tra politica, impree e realtà sociali, culturali ed economiche della nostra Regione può offrire una concreta prospettiva all'Abruzzo che verrà"


di Lucia Rossini
Categoria: ABRUZZO
28/05/2018 alle ore 08:51

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"Ripartire dai territori confrontandosi con le loro reali quotidianità, per quanto riguarda il mondo del lavoro, dell'impresa, della cultura e delle realtà sociali”.

Questo lo spirito della due giorni intitolata “La Primavera delle Idee”, organizzata dalla Fondazione Cantiere Abruzzo- Italia a L'Aquila e a Francavilla al Mare, promossa dall'ex parlamentare Fabrizio Di Stefano, Presidente della Fondazione Cantiere Abruzzo-Italia.

"In particolare - ha osservato - la presenza dei vertici delle Camere Di Commercio, Mauro Angelucci e Lorenzo Santilli, del Magnifico Rettore della più grande Università d'Abruzzo il professor Sergio Caputi nella sessione mattutina del sabato e di tanti altri illustri relatori, credo esprima bene il senso di quello che voleva essere ed è stata questa iniziativa: una politica che studia la realtà abruzzese, che si interroga, che si confronta e, non ultimo, che ascolta chi, nella società abruzzese, la quotidianità la vive e ne è protagonista”.

Secondo Di Stefano occorre il “confronto con coloro che, con i loro ruoli istituzionali, questa quotidianità la possono tradurre in termini di concreta fattibilità”. E aggiunge: “Credo che anche la forte partecipazione ai dibattiti, sia in termini quantitativi che qualitativi, di amministratori, di espressioni sociali, di pezzi importanti della società abruzzese, sia il segno che l'iniziativa è stata apprezzata”.

Particolarmente significativa la relazione del Professor Ferdinando Romano che ha messo a nudo una realtà sanitaria abruzzese drammatica e su cui giustamente ha posto l'accento il coordinatore regionale della Lega On. Bellachioma.

“Infatti solo una grande alleanza tra la politica, il mondo produttivo e le realtà sociali, culturali ed economiche della nostra Regione può offrire una concreta prospettiva all'Abruzzo che verrà; un Abruzzo che tenendo ben salda la propria storia, la propria identità, il proprio passato, deve guardare con forza, con orgoglio, ma anche con uno spirito nuovo, alle sfide del terzo millennio.

Anche in questo sta il ricordo di Giovanni Pace con cui abbiamo aperto la manifestazione; un uomo che ha saputo vivere ed interpretare i valori del suo tempo ma li ha anche saputi proiettare nel terzo millennio".

 

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